Alcuni ritratti di donne illustri delle provincie veneziane/Marietta Tintoretto

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Marietta Tintoretto
Veneziana

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Modesta dal Pozzo Isabella Andreini


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MARIETTA TINTORETTO


VENEZIANA.


Cara delizia di Iacopo Tintoretto suo padre, illustre capo-scuola nella pittura, da lui medesimo apprese l’arte del disegnare e del colorire. A quella del suono addestrolla Giulio Zacchino, maestro eccellente napolitano che dimorava in Venezia. Il talento che le diè appresso fama è stato, quello di effigiare ritratti, che nell’accordo, nel colorito, nella somiglianza si trovavano pregiabilissimi in un tempo che Venezia era assuefatta ad averli di mano di Tiziano, di Leandro Bassano, di Paolo. Narra il Ridolfi che lavorò anche in opere d’invenzione e che alcune ne trasse dal padre, ma non è ben noto se queste tuttavia sussistano. Avendo Marietta avuto occasione di ritrarre Iacopo Strada, celebre letterato ed antiquario dell’imperatore Massimiliano, così bene vi riescì, che, vedutasi l’opera da quell’Augusto, egli desiderò tosto di avere la pittrice alla sua corte; desiderio che mostrò poi anche Filippo II re delle Spagne. Nè all’uno nè all’altro volle il padre che [p. 326 modifica]consentisse, non sofferondogli il cuore che stesse da sè lontana una figlia che con isviscerato affetto egli amava. Fu più presto contento di darla in isposa a certo Mario Augusta, gioielliere veneziano, il quale, siccome buono e discreto marito, niente curavasi ch’essa effigiasse o principi o personaggi di nominanza, e più volentieri vedeala occupata a ritrarre altri gioiellieri e uomini di bassa condizione suoi amici. Vivea Marietta in quella pace che godesi fra le tranquille virtù dimestiche, quando nell’età più fiorita, quasi colta da folgore, videsi per improvviso morbo tratta al sepolcro di soli trent’anni, nel 1590. Il misero vecchio suo padre per questa perdita passò in continua ambascia i pochi anni che a lei sopravvisse, nè bastarono a rasciugarli le lagrime Domenico e Marco altri due suoi valenti figliuoli. Anche l’affettuoso marito volle tributare questa giovane di rispettosa mercede, spendendo il rimanente de’ suoi giorni nella vedovanza e nel lutto.