Bollettino delle leggi e disposizioni della Repubblica Romana/Bollettino N. 25

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Bollettino N. 25

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REPUBBLICA ROMANA


BOLLETTINO DELLE LEGGI


N. 25.

EDIZIONE OFFICIALE


231 Avvertenza della Commissione delle Finanze sulla mancanza della saletta — pag. 467.

232 Ordinanza del Ministro della Guerra e Marina per la istituzione di tre scuole normali di scherma in Roma, in Bologna ed in Ancona — pag. 468.

233 Indirizzo del Triumvirato alle milizie repubblicane— pag. 470.

234 Ordine del giorno del Ministro di Guerra e Marina in cui si dichiara che il secondo reggimento leggiero di linea ha ben meritato della Patria - ivi.

233 Circolare del Ministro dell'Interno ai Presidi delle Province sull'amministrazione pubblica - pag. 472.

236 Ordinanza del Triumvirato in cui si sospende indeterminatamente la tassa sulle patenti per l'esercizio dei mestieri - pag. 474.

237 Circolare dei Triumviri sulla minacciata invasione francese - pag. 475.

938 Proclama dei Triumviri ai Romani sull'intervento francese — pag. 476.

239 Protesta dell'Assemblea al comandante francese — pag. 477.

240 Decreto del Triumvirato in cui si proibisce la pubblicazione e divulgazione di bollettini di notizie — pag. 479.



Roma 1849.- Tipografia Governativa.


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IN NOME DI DIO E DEL POPOLO

La Commissione referenle pel Ministero delle Finanze

Le richieste eccessive di Saletta che si sono fatte, dacchè il prezzo di essa è stato ridotto ad un bajocco la libra, hanno assorbito le provviste che la cessata Amministrazione Cointeressata teneva in serbo, onde sopperire alla consumazione ordinaria fino al tempo della nuova macinazione del sale grezzo. Mentre si sono date le più precise disposizioni, affinchè la macinazione stessa abbia luogo immediatamente: è di mestieri però il sospendere momentaneamente le somministrazioni della mentovata Saletta, la di cui mancanza non deve, nè può essere cagione di mal contento, sia perchè il Sale grezzo esistente ne’ magazzeni della Repubblica è di tale qualità da non lasciare desiderare pel momento la Saletta medesima, sia perchè i consumatori, ove il vogliano, possono procacciarsela pestando lo stesso Sale grezzo.

Coloro poi che sono autorizzati a vendere soltanto la Saletta, pel tempo che sarà strettamente necessario alla predetta macinazione, dovranno tenere i loro spacci provveduti di Sale grezzo, onde trovarsi in grado di soddisfare a tutte le richieste de’ consumatori, sotto pena di essere privati sull’istante della patente.

Roma 21 Aprile 1849

La Commissione referente le Finanze

E. Brambilla


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IN NOME DI DIO E DEL POPOLO

Considerando la utilità degli esercizii ginnastici e specialmente di quello della Scherma tanto della spada e della baionetta inastata per la fanteria, quanto della sciabla, spadone e lancia per la Cavalleria:

Considerando che all’uopo è necessario che ogni corpo Militare della Repubblica abbia il suo Maestro d’armi;

Considerando che per l’effetto conviene dapprima formare un numero di Maestri, corrispondente al numero dei Corpi;

Il Ministro della Guerra

Ordina:

Saranno istituite tre scuole normali di scherma nelle piazze principali di Roma, Bologna ed Ancona.

In quella di Roma vi sarà un Maestro che dovrà pure attendere alla istruzione di Cadetti d’Infanteria, nel loro rispettivo Collegio, ed avrà perciò due sotto-Maestri di ajuto. In quelle di Bologna e di Ancona vi sarà un Maestro con un sotto-Maestro per ciascuna.

Ogni compagnia dell’armata darà a queste scuole un’individuo apprendista, scelti dai Capi di Corpo fra i più vigorosi ed intelligenti, purchè non abbia sorpassato il venticinquesimo anno.

[p. 469 modifica]Questi, se di fanteria, verranno istruiti dapprima nella Scherma della baionetta, ed in due mesi dovranno esser fatti istruttori; se di cavalleria, si insegnerà loro invece il maneggio della sciabla e dello spadone per essere completamente istruiti in sei mesi.

Oltre a ciò i Maestri dovranno insegnare a tutti quegli Ufficiali che vorranno intervenire alla loro scuola senza interruzione, il maneggio della sciabla e spadone se di cavalleria.

In seguito verranno formati i Maestri per la scherma della spada e della lancia.

Un Ufficiale superiore presiederà a queste scuole. I Maestri avranno il grado di capitano cogli assegni corrispondenti a quelli d’infanteria. I sotto - Maestri saranno Tenenti e sotto-Tenenti.

Tutti coloro che vogliono ottare a questi posti presenteranno alla Commissione di guerra la loro dimanda e i documenti che potessero avere entro il tempo di dodici giorni a datare dal presente; saranno preferiti quei Maestri di fama non dubbia e su quelli di minor ripulazione si farà un esperimento comparativo teorico e pratico.

Dato dalla residenza del Ministro della Guerra, li 22 Aprile 1849.


Il Ministro
giuseppe Avezzana

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REPUBBLICA ROMANA


ALLE MILIZIE REPUBBLICANE

La nostra Bandiera Repubblicana ebbe or son pochi giorni in S. Pietro la consecrazione della Religione: ebbe jeri, mercè vostra, la consecrazione della forza.

Voi celebraste jeri un solenne ricordo sotto la bandiera che è sola degna di Roma. Repubblicane furono le glorie de’ vostri Padri; Repubblicane l’Aquile che passeggiarono trionfalmente le varie contrade di Europa; Repubblicano fu il grido che sorse jeri spontaneo dai vostri petti.

Possa quel grido della giovine Roma del Popolo ripetersi per lunghi anni dal labbro di uomini simili a voi, e fruttare alla Patria incremonto, e gloria simile a quella dei vostri Padri!

Roma li 23 Aprile 1849.

I Triumviri

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REPUBBLICA ROMANA


MINISTERO DI GUERRA E MARINA

Ordine del giorno 23 Aprile

Onore ai prodi Soldati della Repubblica Romana che hanno affrontato pericoli e disagi per la difesa dell’ordine e della libertà! Il secondo [p. 471 modifica]Reggimento leggiero di Linea ha ben meritato della Patria. Vuole giustizia che gli ne siano resi i meritati elogi. Non appena si sviluppava nella Provincia Ascolana un brigantaggio suscitato dalla perfidia di chi si attenta evocare un passato che non deve più ritornare fra popoli civili, che la energia, spiegata dall’ottimo Preside e dall’intelligente Comandante del secondo Reggimento leggiero, secondata dalla bravura e coraggio della truppa, ha estirpato sul nascere quel germe di gravissimi disordini. La ripresa fatta dai Soldati Repubblicani dei villaggi ocpati dai briganti, il disarmo di questi che sono discesi a domandar mercè, e la dispensione delle bande infestanti la Provincia, sono il risultato felice delle loro generose fatiche. Ne sia lode pertanto al Comandante Roselli, agli Ufficiali, sotto-Ufficiali e Soldati del secondo Reggimento leggiero, nonchè alle altre truppe che hanno cooperato ad estirpare il nascente brigantaggio nella Provincia Ascolana. Queste poche parole, colle quali si mostra la soddisfazione del Governo e mia sul loro operato, le abbiano qual guiderdone che la Patria ad essi retribuisce, e quale incentivo a progredire mai sempre nella onorata carriera.

Il Ministro
Giuseppe Avezzana

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MINISTERO DELL'INTERNO

CIRCOLARE

AI PRESIDI DELLE PROVINCE


La regolarità dell’amministrazione pubblica deve essere prima fra le cure di un Governo ben ordinato, perchè la pronta e regolare esigenza ed il successivo impiego delle imposte è vita al Governo stesso, il quale deve raccogliere i prodotti nell’erario centrale, per impiegarli avvedutamente nel provvedere ai veri bisogni che si pronunciano nell’intero territorio dello Stato. Che se le Province somministrano una somma maggiore di quella che contribuisce la Capitale, sono ancora maggiori i bisogni ed il consumo dei prodotti. La regolare ed unita amministrazione giova le parti, giacchè soventi volte il Governo deve compensare con l’abbondanza di una la deficienza dell’altra.

Voi, Cittadino Preside, ben conoscerete, che non si potrebbe ottenere questo vantagio risultamento, se gli introiti non prevenissero le spese, e se non fossero rispondenti a queste i raccolti, riuniti tutti in una medesima Cassa.

Molti sono i bisogni della Repubblica, ma ancora molti i mezzi per provvedervi, e son certo, che se voi ispirerete,ai vostri Governati quell’amor patrio, da cui deve esser tocco ogni cuore italiano, ed userete quella energia vitale, [p. 473 modifica]necessaria sempre più alle nostre condizioni, conseguiremo il fine desiderato. La esigenza della rata bimestrale della dativa, quella della rata arretrata del prestito forzoso, c le somme ragguardevoli, che dall’Amministrazione e dai magazzini e dispense di sali e tabacchi deggiono versarsi nelle Casse pubbliche, le faran piene se non floride e daran mezzo di supplire alle spese gravissime.

La vostra vigilanza sia sprone agli Esattori per adempiere al dover loro, eseguendo le riscossioni nel tempo determinato con quella diligenza, che giova all’erario, senza essere molesta al contribuente.

Rispetto alle casse provinciali deggiono soprabbondare dei fondi per sostenere le spese ordinarie della Provincia. Che se imponente eventualità esigesse spesa straordinaria, e mancassero i fondi alla cassa, e non esistessero crediti da rivendicarsi dagli esattori, e dai debitori arretrati da escutersi deve ricordarsi la inveterata consuetudine, avente quasi forza di legge, per la quale gli Esattori sono addotti ad eseguire le anticipazioni per le rate successive.

Esige poi la suprema ragione di Stato, che in difetto di altri mezzi le Autorità Comunali anticipino l’occorente, al quale effetto darete al le Magistrature Provinciali e Municipali ogni facoltà per contrarre mutui, od eseguire alienazioni, imporre dazi od usare altri mezzi che i saggi Consiglieri sapranno adoperare per raccogliere un fondo di riserva, onde incontrare le spese urgenti le quali fossero necessarie per la salute pubblica.

[p. 474 modifica] Alle spese straordinarie per movimenti di truppe e di altro provvederà l’erario. Per l’effetto desiderato, voi Cittadino Preside, siete facoltizzato nei modi più lati, e si rimette alla vostra saggezza e prudenza di operare, ed usare i mezzi più opportuni ed i meno gravosi alle popolazioni.

Quei mezzi, che non mancano mai a chi fermamente viole, non verranno meno a noi ricchi di molte risorse, e son certo che i buoni Cittadini eccitati da voi a concorrere al bene della Patria faranno a gara per provvedere ai bisogni e per arrichire queste Casse Comunali, e Provinciali di riserva. Fate che tutti si mostrino maggiori delle circostanze, si modellino sulle opere dei nostri fratelli Siculi e Veneti. Ricordando che la fermezza è sempre coronata di felice evento. Mostrate a tutti e di qualunque parte la sorte che dobbiamo attenderci, se gl’inimici nostri, accompagnati dai satelliti e dai carcerieri d’Italia, tornassero ad imporci le antiche catene. Voi mi darete ragguaglio del risultato, ed intanto vi auguro salute e fratellanza.

Roma 23 Aprile 1849.

Per il Ministro
Aurelio Saffi

(236)

REPUBBLICA ROMANA


IN NOME DI DIO E DEL POPOLO

Considerando che la classe dei bottegai è quella più operosa ne’ ranghi della Guardia Nazionale, sebbene sia occupata nelle sue [p. 475 modifica]negoziazioni, e che non è meno animata di spirito patriottico, il Triumvirato, volendo in qualche modo gratificare l’opera fruttuosa alla Patria;

Ordina:

Art. 1. La tassa sulle patenti per l’esercizio dei mestieri è sospesa indeterminatamente.

Art. 2. Tutte l’esazioni dell’arretrato vengono condonate.

Data dalla residenza li 24 Aprile 1849.

I Triumviri


(237)

REPUBBLICA ROMANA


Circolare

Cittadino Preside:

L’avanguardia d’una Divisione Francese è in presenza del Porto di Civitavecchia. Il Forte è apparecchiato a difesa.

Nessuna comunicazione è stata fatta dal Governo Francese a quello della Repubblica Romana.

Quali che sieno le intenzioni straniere a nostro riguardo, l’Assemblea e il Governo della Repubblica sapranno compiere il dover loro, protestando colla forza contro ogni offesa al diritto e alla dignità del Paese.

A voi. incombe di cooperare con risoluto animo all’adempimento della missione comune.

[p. 476 modifica]Importa che le Rappresentanze Municipali rispondano degnamente con solenni manifestazioni al voto de’ Popoli.

Sia salvo l’onore del nome Italiano.

Roma 24 Aprile 1849.

I Triumviri

(238)

ROMANI:

Un intervento straniero minaccia il Territorio della Repubblica. Un nucleo di soldati Francesi s’è presentato a Civitavecchia.

Qualunque ne sia l’intenzione, la salvezza del principio liberamente consentito dal Popolo, il diritto delle Nazioni, l’onore del nome romano comandano alla Repubblica di resistere; e la Repubblica resisterà.

Importa che il Popolo provi alla Francia e al mondo che è Popolo non di fanciulli ma d’uomini, ed uomini che hanno dettato leggi e dato incivilimento all’Europa. Importa che nessuno dica: i Romani vollero e non seppero essere liberi. Importa che la Nazione francese impari dalla nostra resistenza, dalle nostre dichiarazioni, dal nostro contegno, i nostri voti, la nostra irrevocabile decisione di non soggiacere più mai al Governo abborrito che rovesciammo.

Il Popolo proverà queste cose. Disonora il [p. 477 modifica]Popolo e tradisce la Patria chi si oppone altri menti.

L’Assemblea siede in permanenza. Il Triumvirato compirà, avvenga che può, il proprio mandato.

Ordine, calma solenne, energia concentrata. Il Governo vigila inesorabile su qualunque tentasse travolgere il paese nell’anarchia o levarsi a danno della Repubblica.

Cittadini, ordinatevi, raggruppatevi intorno a noi. Dio e il Popolo, la legge e la forza trionferanno.

Dato dalla residenza del Triumvirato, li 25 Aprile 1849.

I Triumviri


(239)

REPUBBLICA ROMANA


Cittadini!

Una spedizione navale francese minaccia di violare il nostro Territorio. Per quanto inattesa ci venga un’ostilità da quella parte, voi già sapevale e sapete che i grandi principii non si conquistano, nè si mantengono senza rendersene degni colla virtù, col coraggio, colla perseveranza. L’Assemblea non mancherà certo a se stessa, nè a voi, ed ha intanto votata e spedita al Comandante Francese la seguente Protesta:

[p. 478 modifica]478

L’Assemblea Romana, commossa dalla minaccia d’invasione del Territorio della Repubblica, conscia che quest’invasione, non provocata dalla condotta della Repubblica verso l’estero, non preceduta da comunicazione alcuna da parte del Governo Francese, eccitatrice di anarchia in un paese che tranquillo e ordinato riposa nella coscienza dei propri diritti e nella concordia de’ Cittadini, viola a un tempo il diritto delle genti, gli obblighi assunti dalla Nazione Francese nel la sua Costituzione, e i vincoli di fratellanza che dovrebbero naturalmente annodare le due Repubbliche, protesta in nome di Dio e del Popolo contro l’inattesa invasione, dichiara il SUO FERMO PROPOSITO DI RESISTERE, e rende mallevadrice la Francia di tutte le conseguenze.

Roma 25 Aprile 1849.

Fatta in Seduta Pubblica ore una antemeridiana.

Il Presidente dell'Assemblea

I SEGRETARII

A. Fabretti       G. Cocchi       G. Pennacchi


Cittadini! Un’altra Protesta si addice a voi; e voi la farete col serbare intatto quell’ordine che tanto vi onora, rispondendo alle calunnie di chi cerca pretesti ad opprimere la Patria vostra. Un solo fremito si ascolti fra voi, il fremito delle armi, che debbono difendere l’onore e l’incolumità della Repubblica.

Accettate con altero animo l’occasione di [p. 479 modifica]mostrare al mondo, che voi siete degni di Repubblica, e che la forza brutale potrà combatterla, ma non potrà farvela demeritare giammai.

VIVA LA REPUBBLICA

Decretata in pubblica Seduta all’ora 1 antemeridiana.

Il Presidente dell'Assemblea

I SEGRETARII

Fabretti       Cocchi       Pennacchi

(240)

REPUBBLICA ROMANA


IN NOME DI DIO E DEL POPOLO

Considerando che alla calma e alla gravità richiesta dalle circostanze presenti importa sommamente, che non si spargano voci false ed esagerate;

Il Triumvirato

Decreta:

È proibita la pubblicazione, la divulgazione e l’affissione di qualunque Bollettino di notizie.

Il Governo della Repubblica, persuaso essere suprema necessità, che il Popolo sia istruito [p. 480 modifica]di tutto quanto interessa la incolumità de’ suoi principii e delle democratiche istituzioni, perchè il di lui braccio sia sempre più valido alla difesa, provvederà all’uopo in ogni circostanza mediante Bollettini officiali.

I Contraventori alla presente disposizione, se Tipografi, oltre la multa di scudi cinque da distribuirsi ai poveri, avranno l’arresto di un giorno, e quando sia provato il dolo, oltre le pene indicate, sarà decretata l’immediata chiusura dello stabilimento; se spacciatori, saranno puniti con un mese di carcere.

Questa disposizione avrà vigore momentaneamente, e fino a che non venga abrogata con apposito Decreto.

Dato dalla residenza del Triumvirato, li 25 Aprile 1849.

I Triumviri