Breve trattato delle citta nobili del mondo, et di tutta Italia - Versione diplomatica/Principio del regno de i Lombardi

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Principio del regno de i Lombardi

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P R I N C I P I O  D E L  R E G N O

de i Lombardi.


L
A Lombardia adunque nel principio da varii Signori poſſeduta, & inſieme queſti tēpi fu in varii modi chiamata, & prima fu nominata Heſperia, da Heſpero Fratello di Athalante, il quale diſcciato dal Fratello d'Iſpagna, venne in queſti paeſi, dipoi fu detta Enotilla per il buon vino, che vi naſce, ò vero da Enotrio Re de Sabini, il quale ſimilmēte vi regnò: poi ſi chiamò Italia da Italo Re di Sicilia, il quale ſecondo Seruio venne in quel paeſe doue regnò Turno, nominò la Italia dal ſuo nome, ancora chiamata Grecia Magna, di Francia Ciſalpina da le Alpe inſino à Roma, & fu diuiſa in ſei Prouincie, delle quali fu la prima chiamata Cenomanenſe, doue ſi contengono queſte città, Bergamo, Breſcia, Cremona, & Mantoua. La ſeconda Senonenſe, doue ſi cōtiene, & nomina Verona, Vicenza. Padoua, Treuiſo, Rauenna, Forli, Rimini, inſino à Sinigaglia, Siena, & molte altre, & quiui furno li Sinigaglieſi, che scriue Liuio, che furono tanto potēti, che molte volte combatterono cō i Romani. La terza Prouincia fu chiamata da Boi, & da certi Frāceſi Boui venuti d'Oriente, li quali edificorno vna cittâ nominata dal nome loro Boilo, che che fra il Po, & il Trebio. La quarta fu

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chiamata Liguria, nella quale è Turino, Secutia di monti di Sauoia, Auguſta, Lamporeggio, & Mōte Regale. La quinta Inſubria nella quale è Milano, Como, Pauia, Nouarra, & Vercelli. La ſeſta fu detta Francia Genoueſe, dalla città di Genoua, doue è Tortona, Aleſſandria, Aquenſe, Aſte, Sauona, Nola, & Albingua, però in diuerſe Croniche, par che queſta Italia, chiamata da antichi Lombardia eſſer diuiſa in dodici Prouincie, eccetto Roma, & per alcun tempo poſſedute, la chiamorno tutta la Italia di ſuo nome Lombardia, dipoi hauendo fermo la lor Sedia in Pauia, reſtò in quello luogo circonſtante tal nome di Lombardia, & coſi dipoi li fu per Carlo Magno Imperadore confermato, & coſi amplamente ancora ſi chiama da Vercelli, Trento, Verona, & inſino alli Monti Liguſtici. Queſti Longobardi eſſendo superbiſsimi ſi sforzorono di guaſtare, & spiegare il nome d'Italia mutò delle Città li nomi, formando nuoue Leggi, & coſtumi in tal modo, che quaſi fu mutata la Latinità de i Romani, & ſimilmente il parlare VuIgare Italiano, furno quelle Genti chiamate Longobardi, da le lunghe barbe, ch'elleno vſauano portare, & lunghi capegli, & coſi erano li loro veſtimenti longhi, maſsimamente il più di panno di Lino, come portano gli Anglici, & Saſſoni, anco erano conſueti portare certe faſcie ornatiſsime, viſtoſe, e molto [p. 19v modifica]

belle di colori, & scarpette aperte inſino à li talloni, con molti coreggiuoli, & ſimile altre portature ſtrane, coſtoro hebbono origine dall'Iſola Scandiana, doue partendoſi haueuano per loro Guida Aione, & Taone, li quali eſſendo morti, ſucceſſe Agilmondo, & vltimamente fu eletto Albonio da tutti li Longobardi per loro Re, & regnò fra Vngheri, & Italiani Anni 31.

A l b o n i o adunque 11. Re de' Longobardi huomo veramente in ogni virtù, & nell'Armi preclariſsimo, hauendo morto in queſt'Anno Condimondo Re delle Genti Gepide, & ſpenti quaſi tutti li popoli, & dato aìuto, & fauore ad Arnaſate cōtra Totila Re de Gotti, vcciſe ancora il prefato Totila, scacciando tutti li Gotti d'Italia, eſſendo pregato dal detto Narſete, & vēne in Italia con tutta la ſua famiglia, e donne, figliuoli con loro soſtantia, & preſe tutta la Prouincia di Venetia, dipoi venendo à Treuiſo, li cui cittadini non volendo renderſi, deliberò in tutto disfarla, ma da Felice Veſcouo, all'hora di quel luogo huomo eloquentiſsimo, & santo, dalla prudentia, & ſantità fu mitigato con gran preghiere la crudeltà ſua, & pacificoſsi con li ſuoi cittadini, dipoi entrò nella prouincia di Inſurbia, & preſe per forza Milano, e Pauia, benche l'haueſſe aſſediata tre anni, & ſimilmente preſe Verona, Breſcia, Bergamo, & [p. 20r modifica]

Como, per la qual coſa allegrandoſi molto, andò à Verona, & ordinò molti giuochi, & poi fermò, e fece il capo del Regno, facendo vn conuito digniſſimo à tutti li ſuoi Principi, & eſſendo riſcaldato dal vino, conſtrinſe Roſimonda ſua moglie figliuola di Gonimondo Re delli Epidauri, che la beueſſe con vn vaſo fatto dell'oſſo della teſta di ſuo Padre, il quale hauendo già morto Albonio, fe fare dell'oſſo della teſta vn vaſo indorato portandolo ſeco, la qual coſa fu tanto moleſta à Roſimōda ſua donna, che la deliberò vendicarſi, era in quel tempo nello eſercito d'Albonio Hermachildo Longobardo di nobile famiglia, di virtù, di bellezze, di corpo, & nelli fatti d'Arme preclariſsimo, il quale pratìcando con vna Cameriera di Roſimonda, & eſſa auuedutaſi di tal caſo occultamente in cambio della sua serua vsò con queſto Hermalchildo, & vn giorno ſe gli manifeſtò, come era Roſimonda Regina, & cōfortollo che doueſsi vccidere Albonio ſuo marito, & coſi fu fatto, dipoi volendo la prefata Regina farlo in luogo di ſuo marito Re, non volſono per niente i Lōgobardi à tal fraude conſentire, ma deliberorno l'vno, & l'altro ammazzare, la qual coſa sentendo Roſimonda occultamente con molta pecunia, & con il detto Hermachildo fuggirno à Rauenna, doue in breue tēpo ſi auuelenorno l'vno, & l'altro, & coſi finirno ſua vita.