<dc:title> La caccia di Diana e le Rime </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giovanni Boccaccio</dc:creator><dc:date>1914</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Boccaccio-Caccia e Rime-(1914).djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Caccia_e_Rime_(Boccaccio)/Appendice/10&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20230429161824</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Caccia_e_Rime_(Boccaccio)/Appendice/10&oldid=-20230429161824
La caccia di Diana e le Rime - 10. Il mar tranquillo, producer la terra Giovanni Boccaccio1914Boccaccio-Caccia e Rime-(1914).djvu
Il mar tranquillo, producer la terra
Fiori et erbette, el ciel queto girarsi[1],
Gli uccelli più che l’usato allegrarsi,
Quando fuori Eol zeffiro disserra[2],
Ò già veduto; se ’l veder non erra,5
Veggio le donne belle e vaghe farsi,
E le bestie ne’ boschi acompagnarsi[3],
E pace o triegua farsi d’ogni guerra;
Posarsi i buoi delle fatiche loro[4],
E bobolchi[5] e pastor sotto alcuna ombra10
Cercare il fresco e riposarsi alquanto.
Ma io, che per amor mi discoloro
E cui disio più che speranza ingombra,
Riposare non posso tanto o quanto[6].