<dc:title> La caccia di Diana e le Rime </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giovanni Boccaccio</dc:creator><dc:date>1914</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Boccaccio-Caccia e Rime-(1914).djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Caccia_e_Rime_(Boccaccio)/Appendice/4&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20230428154105</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Caccia_e_Rime_(Boccaccio)/Appendice/4&oldid=-20230428154105
La caccia di Diana e le Rime - 4. Levasi il sol tal volta, in oriente Giovanni Boccaccio1914Boccaccio-Caccia e Rime-(1914).djvu
Levasi il sol tal volta, in oriente,
Senz’alcun raggio e rosso pe’ vapori;
La luna, maculata di colori
Oscuri, appar men bella e men lucente;
E del cielo ne sono assai sovente5
Dalle nuvole tolti gli splendori;
E’ nostri lumi, vie molto minori,
Per poco vento diventan niente. Ma que’Fonte/commento: editio maior begli occhi splendidi, ne’ quali
Amor fabrica e tempra le saette10
Che mi passano il core a tutte l’ore,
Nebbia né vento curan[1], ma son tali
↑L’indicazione è trasparentissima, e non permette equivoci.
↑Lo splendore del sole, della luna e delle stelle può talvolta essere offuscato, e il vento facilmente spegne le fiaccole: ma il fulgore degli occhi di Fiammetta (cfr. la n. precedente) non soffre diminuzione né danno.