<dc:title> La caccia di Diana e le Rime </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giovanni Boccaccio</dc:creator><dc:date>1914</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Boccaccio-Caccia e Rime-(1914).djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Caccia_e_Rime_(Boccaccio)/Appendice/6&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20230428154110</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Caccia_e_Rime_(Boccaccio)/Appendice/6&oldid=-20230428154110
La caccia di Diana e le Rime - 6. Prati, giardini, vaghi balli o canti Giovanni Boccaccio1914Boccaccio-Caccia e Rime-(1914).djvu
Nulla ne piace a me, quando davanti5
Non veggio nell’aspetto mio sedere[1]
L’angelico bel viso, al cu’ piacere
Vive contento il cuor de’ sua sembianti[2].
. . . . . . . . . . . . . .
↑I manoscritti attribuiscono a questo son. una chiusa assolutamente irreconciliabile, per concetto e stile, con la prima parte, e che perciò si rivela pertinente ad un’altra poesia. L’idea fondamentale delle quartine ricorre anche in XVI, 7-8 e XXVIII, 6-8.