Caccia e Rime (Boccaccio)/Rime/CVII
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CVII. Mentre sperai et l’uno et l’altro collo
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CVII.
Mentre sperai et l’uno et l’altro collo
Transcender di Parnaso1, et ber de l’onde
Del castalio fonte2, et delle fronde3,
Che già più ch’altre piacquero ad Apollo,
Adornarmi le tempie, humil rampollo5
De’ dicitori antichi4, alle gioconde
Rime mi diedi; et benché men profonde
Fosser, cantane5 in stil leggiero et sollo6.
Ma poscia che ’l cammino aspro et selvaggio7,
Et gli anni miei già faticati et bianchi10
Note
- ↑ «Superare l’uno e l’altro giogo di Parnaso,» Cirra ed Elicona; l’espressione è dantesca (Par., I, 16-17).
- ↑ Sacro alle Muse e ad Apollo.
- ↑ Dell’alloro, ‘diletto legno in Par., I, 25, con accenno alla favola di Dafne’ (Zingarelli).
- ↑ ‘Dicitori, coloro che dicono parole versificate, i poeti; il B. con le rime mirava a ricollegarsi direttamente cogli antichi’ (Zingarelli).
- ↑ «Ne cantai.»
- ↑ «Morbido, facile.» Alluderà così alle liriche come ai poemetti giovanili.
- ↑ ‘Aspro e selvaggio come la selva dantesca, chiama il cammino sulla terra, il vivere nelle passioni del mondo, a cui dà colpa della sua inferiorità’ (Zingarelli).
- ↑ Alla meta.
- ↑ Per il concetto questa poesia si lega strettamente con quella che segue.