Caccia e Rime (Boccaccio)/Rime/XCIX
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XCIX. Dormendo, un giorno, in somno mi parea
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XCIX.
Dormendo, un giorno, in somno mi parea
Quasi pennuto volar verso il cielo
Drieto all’orme di quella, il cui bel velo[1]
Cenere è facto, et ella è facta dea.
Quivi sì vaga et lieta la vedea,5
Ch’arder mi parve di più caldo gielo[2]
Ch’io non solea, et dileguarsi il gelo
Ch’in pianto doloroso mi tenea.
Et, guardando, l’angelica figura
La man distese, come se volesse10
Prender la mia; et io mi risvegliai.
O quanta fu la mia disaventura!
Chi sa, se ella allor preso m’avesse,
Et s’io quaggiù più ritornava mai?