Vai al contenuto

Caccia e Rime (Boccaccio)/Rime/XVII

Da Wikisource.
XVII. Spesso m’advien ch’essendom’io raccolto

../XVI ../XVIII IncludiIntestazione 18 giugno 2023 100% Da definire

Rime - XVI Rime - XVIII
[p. 62 modifica]

XVII.


Spesso m’advien ch’essendom’io raccolto
     Co’ miei pensier partito[1] dalla gente,
     Senza d’onde veder[2], nella mia mente
     Sen vien colei nel cui celeste volto
     La mia salute sta, et che, disciolto,5
     Ne’ legami d’amor soavemente
     Con gli occhi sua mi pose, et lietamente
     A sé tir’ ogni spirto altrove volto.

[p. 63 modifica]

Poi ragionand’a llor fa riguardare
     La sua virtù la bellezza e ’l valore,10
     De’ quai più ch’altra l’à dotata dio;
     D’ond’un piacer mi nasce, el qual mi pare
     Che rechi seco ciò che puote Amore,
     Et sol accenda a ben far il disio.


Note

  1. «Lontano.»
  2. «Senza ch’io veda d’onde viene.»