Chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quel che lascia, e non sa quel che trova/Atto terzo/Scena quarta

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Atto terzo

Scena quarta

../Scena terza ../Scena quinta IncludiIntestazione 27 marzo 2011 75% Teatro

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Mario ed Eva.


Eva
(fra sé). Costui!
Mario
Signora Eva. Ricorrendo oggi la sua festa, o per dire meglio, ricorrendo oggi il suo compleanno, non è senza compiacenza, non è senza commozione che io appaio al suo cospetto, latore di un voto rispettoso e sincero in una, voto che questi fiori e questi confetti le sapranno esprimere con assai più eloquenza che non valga la mia povera e disadorna parola.
Eva
Grazie, s'accomodi.
Mario
È forse una soverchia licenza quella che mi usurpai, ma ella deve attribuirla al desiderio, che è vivissimo in me, di poterle dimostrare quale e quanta simpatia ella abbia destata nel mio cuore... nel mio cuore che fino a questo istante era rimasto insensibile, glielo giuro, alle più inebrianti seduzioni della bellezza.
Eva
Lei parla come un libro, signor Mario.
Mario
Eh! eh! Qualche volta, non lo nego, ché sarebbe una finta modestia, la mia; qualche volta, sono felice nelle mie espressioni. Me lo dicono tutti. Lei ricevette molti regali quest'oggi? M'immagino che suo marito...
Eva
Mio marito mi diede quel... (Indica lo scrignetto).
Mario
Una collana?
Eva
Non so... cioè... guardi lei.
Mario
(apre lo scrignetto). Un diadema ricchissimo.
Eva
Non è vero?
Mario
Scusi se salto di palo in frasca; mi fu dimandato se lei riceveva, la sera.
Eva
E lei ha risposto?
Mario
Che ne avrei chiesto a lei.
Eva
Finora...
Mario
Perché no? La sera è l'ora migliore di ricevimento, l'unica quasi. La sera si è più vaporosi, s'ha più spirito. E poi che cosa vuol fare, lei, sola dalle nove alle undici?
Eva
Sola?... Le sta proprio a cuore la mia solitudine? Ebbene, inauguri lei i miei ricevimenti serali. Stasera sono in casa.
Mario
Stasera no. Stasera c'è la prima rappresentazione dell'opera nuova, e venivo giusto per dirle che lei non ci dovrebbe mancare.
Eva
Può darsi. Ci sarà sua sorella?
Mario
Non so, non credo... Sono stato or ora da lei e ci trovai la casa sossopra, con tutto apparecchiato per una partenza.
Eva
Una partenza!
Mario
Ma non vuol essere un'assenza lunga, perché da quanto ho potuto capire c'è d'accordo suo marito.
Eva
Mio marito!
Mario
E il signor Piero non vorrà rapirla... suppongo.
Eva
Insomma...
Mario
Non è che un'induzione la mia, e lei sa che l'induzione è quel procedimento pel quale la mente... Dunque ieri sera ero in casa di mia sorella e c'era pure il signor Piero. Io, come al solito, mi divertivo a guardare le vignette. Che cosa voleva che facessi?... Sentiamo... Mi sbrigo. Io guardavo le vignette della Illustration e non davo retta ai loro conversari. So che mia sorella era agitata, che il signor Piero era commosso, che erano serii tutti e due. Ma benché non dessi retta, tuttavia qualche parola mi arrivava, attraverso la mia attenzione al disegno: una pesca di merluzzi nel Mediterraneo, salvo errore. Sentii parlare di bagaglio, di strade ferrate, di arrivi e simili; per la qual cosa, dissi meco stesso: «I bagagli, le strade ferrate e gli arrivi risvegliano nella mia mente l'idea di partenza», e siccome, dacché un'idea... perdoni. Insomma, quando il signor Piero si levò per prendere congedo, disse a mia sorella: «Siamo intesi dunque». E lei a lui: «A domani». Che cos'ha?
Eva
Nulla, nulla affatto, io lo sapevo già. Piero mi aveva detto stamane... (Suona il campanello). Siccome però ho dimenticato ancora di ricordargli...

La Cameriera compare.

Cappello e mantiglia. Io la lascio padrone di casa, signor Mario, perdoni; mi aspetti qui, che tornerò fra pochi minuti.

La Cameriera le porta le robe.

E così le farò poi risposta, se stasera pel teatro... Mi aspetti... Arrivederlo.

Esce.