Ciceruacchio e Don Pirlone/Documenti/XXVIII

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Documento N. XXVIII.1


Eccellenza,

Le cure che mi si sono di momento in momento vieppiù accumulate dall’istante della mia partenza da Roma, m’hanno tolto la possibilità di rendere prima d’ora informata V. E. di quanto mi è accaduto di vedere e di operare fin qui.

Innanzi tutto le do ragguaglio dei movimenti di truppe che ho stimato ben di ordinare lungo la via, che sono i seguenti:

Narni. Secondando l’ardentissimo desiderio degli ufficiali e soldati della compagnia Fucilieri Quintini, l’ho destinata a raggiungere il Corpo di operazione a Bologna, facendola surrogare da una di Perugia.

Spoleto. Li raggiungerà pure una compagnia Fucilieri da Spoleto.

Fuligno, Ho pure ordinato che la Tenenza di Dragoni di Terni si accordi allo squadrone Ruvinetti.

Ancona. Il primo battaglione Cacciatori partirà il 30 corrente, surrogato in quella piazza dal battaglione Fucilieri, proveniente da Roma. Ho pure lasciato ordine all’Ispettore economico di quella piazza di rilasciare ai varii drappelli di Volontari civici i cappelli e giberne, già appartenenti ai Volontari pontifici, sotto responsabilità dei Gonfalonieri.

Senigallia. Ho ivi mobilizzata la mezza batteria di artiglieria, con ordine di accordarsi al 1° battaglione Cacciatori, proveniente da Ancona, come sopra. Ho pure ordinato che quella compagnia di Cacciatori a cavallo si accordi allo squadrone della medesima arma, proveniente da Roma.

Da per tutto siamo stati accolti con un entusiasmo, che ci permetterebbe all’uopo di prendere un’attitudine formidabile, se i mezzi d’armamento corrispondessero all’ardore della popolazione. Ond’è che raccomando col maggior calore la spedizione dei fucili.


[p. 478 modifica]Qua ci pervengono successive notizie dei disastri che in tutto il Regno Lombardo-Veneto incontra, d’ora in ora, l’esercito austriaco, il quale si concentra verso Verona.

Invio con questo dispaccio a V. E. due proclamazioni emanate il 21 corrente in Piacenza, evacuata il 26 dagli Austriaci. Le invio pure una lettera dello stesso giorno 27 di quel Direttore delle diligenze Orcesi, la quale, confermando i fatti di Piacenza, avvisa la ritirata del generale Radetski sopra Verona.

Dalla posizione di Crema, che gli vediamo tenere ancora in quel giorno, è spiegata la mancanza nella quale siamo stati finora di corrieri diretti da Milano.

Pare, da più lettere di Lombardia del 26 e 27, che gli Austriaci si propongono di venire ad una prova sull’Adige, e che, restringendo ivi tutte le loro forze, abbandonino volontariamente altre piazze, affatto staccate da quella linea di operazione. E ora giunge voce accreditata, da persona degna di fede, che siano per evacuare la fortezza di Ferrara, intorno a che potrà meglio essere più tardi informata V. E.

Intorno a ciò emerge una grave difficoltà, che è la grande agglomerazione dei volontari, accorsi da molti punti delle Legazioni in quella città; la mancanza dei mezzi di sussistenza nella quale si trovano, e le gelosie, e competenze dei diversi capi e delle diverse provincie, danno già luogo a disordini, che potrebbero farsi maggiori; da altri rapporti che attendo vedrò se sia possibile qualche efficace provvedimento. Sento pure che sia loro mente passare il Po. Non sarebbe una visita graziosa per quelle popolazioni, ma potrebbe alleggerire il nostro imbarazzo. Del resto conto di recarmi io stesso questa sera sul luogo, per formarmi una più. perfetta idea di quanto occorre.

Giunse ieri sera a Bologna un battaglione di 400 volontari faentini benissimo ordinato ed equipaggiato: gente bella e bellicosa. Se tutti si presentassero in quella forma, noi avremmo ben presto una forza imponente da poterne utilmente disporre.

Ho l’onore di ripetermi con sensi di profonda stima,

Di V. E.

Bologna, 28 marzo 1848.
Il comandante generale il Corpo di operazione
G. Durando.


Note

  1. Dalle Buste della miscellanea politica ecc. Busta 23, Copertina 112.