Vai al contenuto

Compendio storico della Valle Mesolcina/Capitolo XXII

Da Wikisource.
Capitolo XXII

../Capitolo XXI ../Capitolo XXIII IncludiIntestazione 2 luglio 2024 25% Da definire

Capitolo XXI Capitolo XXIII

[p. 156 modifica]

CAPITOLO XXII.


(dal 1700 al 1795.)


Guerra civile di religione; fazioni pretista e fratista; sanguinosi fatti; mortalità; sostituzione di titolo; riconciliazione; altre contrarietà colle Missioni; avvenimento; rifiuto d’una nuova legge; fatto d'amicizia; lesione di territorio; straordinario Tribunale.





In sull'incominciar del secolo XVIII le calmate contrarietà che già esistevano fra il Clero [p. 157 modifica]secolare e le Missioni insorsero di nuovo all’occcasione della proposta per l’introduzione d’una Missione nella Comune di Roveredo, e produssero quelle sanguinose guerre civili che desolarono la Valle durante lungo tempo.

Verso la fine del 1703, Antonio Riva di Roveredo intenzionato di voler instituire a proprie spese un perpetuo pio legato, propose alla sua Comune di voler a tal effetto introdurvi due Cappuccini coll’unico obbligo ai medesimi di far gratis la scuola ai figliuoli della parrocchia, esibizione che fu generalmente accolta provvisoriamente per la durata di dieci anni nella Radunanza del 25 novembre, ed a perpetuità anche come Missione in quella del 27 dicembre dell'istess’anno.

In un’apposita Radunanza Comunale tenuta in gennajo 1704, si produssero per l’accettazione le condizioni proposte dal Padre Vice-Prefetto, colle quali i due cappuccini dovevano esser ammessi in Roveredo, però solo come semplici Missionari; ma essendo queste state troppo esigenti da parte della Missione, la quale pretendeva che la Comune le cedesse assolutamente ed a perpetuità quel locale dimandato, ed ove potesse indipendentemente e con libertà funzionare a suo beneplacito, il Vicario foraneo Giovanni Tini allora Curato di Roveredo con tutta [p. 158 modifica]la Degagna di Guerra si protestò contro simili da sua parte inammissibili condizioni, le quali furono ciononostante tumultuosamente accettate con qualche modificazione dalla maggioranza dei votanti, la quale nominò alcuni deputati per estenderne la scrittura che sotto la data del 27 aprile venne poi firmata ed approvata dal partito aderente, ma non messa in esecuzione che dopo essere, le questioni state appianate: e d’allora la già agitata popolazione di Roveredo si divise in due partiti, chiamati l’uno pretista, e l'altro fratista, nei quali prese poi parte il restante della Mesolcina.

Al 30 aprile i membri patrizj componenti il Clero secolare, il quale si trovava allora in numero più che sufficiente per coprire tutte le parrocchie vallerane, si riunirono nella terra di Nadro per risolvere sul modo il più regolare da prendersi affine di rimuovere i cappuccini dalle Cure che occupavano a loro danno, nel qual Congresso si risolse d'incominciar la lite contro le Missioni; e per esporre e difendere le sue ragioni sì in iscritto, che in stampa, davanti la Sacra Gongregazione ed altre autorita competenti, il Clero secolare nominò una commissione composta di Bernardino Carletti allora Preposto della Collegiata di s.Vittore, del curato Giovanni Tini, e d'un certo dottore Nicolao Cos[p. 159 modifica]sonio abitante in Roveredo, uomo quanto dotto, altrettanto antipatico ai frati; i quali venivano similmente sostenuti e difesi dal loro procuratore Padre Bernardino di Saluzzo.

Nel giorno 25 maggio si tenne in Roveredo una Radunanza popolare, nella quale i pretisti pervenuti a far la maggioranza, rivocarono quanto era stato antecedentemente deliberato per l’ammissione d'una Missione nella loro Comune, e si ordinò di riclamare presso il Vescovo diocesano e presso la Dieta delle Tre Leghe, istando affinchè le Cure vallerane occupate dalle Missioni venissero date a’ preti patrizi in forza del già emanato decreto della Dieta; al qual effetto si nominarono con ampia autorità Tommaso Tini di Roveredo e Francesco Giovanelli di Castaneta, i quali si fecero i primi fautori secolari della causa pretista contro il partito fratista, primi Capi del quale erano l’allora reggente Ministrale Antonio Viscardi di s.Vittore e Galeazzo Bonalini di Roveredo.

Sotto il 14 settembre la Dieta generale che si trovava in quel tempo riunita in Tavate, sui reclami del partito pretista della Mesolcina, confermò appieno il decreto del 1691 concernente il licenziamento dei cappuccini dalle Cure vallerane, ordinandone l’esecuzione. [p. 160 modifica]Pagina:Compendio storico della Valle Mesolcina.djvu/166 [p. 161 modifica]Pagina:Compendio storico della Valle Mesolcina.djvu/167 [p. 162 modifica]Pagina:Compendio storico della Valle Mesolcina.djvu/168 [p. 163 modifica]Pagina:Compendio storico della Valle Mesolcina.djvu/169 [p. 164 modifica]Pagina:Compendio storico della Valle Mesolcina.djvu/170 [p. 165 modifica]Pagina:Compendio storico della Valle Mesolcina.djvu/171 [p. 166 modifica]Pagina:Compendio storico della Valle Mesolcina.djvu/172 [p. 167 modifica]Pagina:Compendio storico della Valle Mesolcina.djvu/173 [p. 168 modifica]Pagina:Compendio storico della Valle Mesolcina.djvu/174 [p. 169 modifica]Pagina:Compendio storico della Valle Mesolcina.djvu/175 [p. 170 modifica]Pagina:Compendio storico della Valle Mesolcina.djvu/176 [p. 171 modifica]Pagina:Compendio storico della Valle Mesolcina.djvu/177 [p. 172 modifica]Pagina:Compendio storico della Valle Mesolcina.djvu/178 [p. 173 modifica]Pagina:Compendio storico della Valle Mesolcina.djvu/179 [p. 174 modifica]Pagina:Compendio storico della Valle Mesolcina.djvu/180 [p. 175 modifica]Pagina:Compendio storico della Valle Mesolcina.djvu/181 [p. 176 modifica]Pagina:Compendio storico della Valle Mesolcina.djvu/182 [p. 177 modifica]Pagina:Compendio storico della Valle Mesolcina.djvu/183 [p. 178 modifica]Pagina:Compendio storico della Valle Mesolcina.djvu/184 [p. 179 modifica]Pagina:Compendio storico della Valle Mesolcina.djvu/185 [p. 180 modifica]Pagina:Compendio storico della Valle Mesolcina.djvu/186 [p. 181 modifica]Pagina:Compendio storico della Valle Mesolcina.djvu/187 [p. 182 modifica]Pagina:Compendio storico della Valle Mesolcina.djvu/188