Completa raccolta di opuscoli osservazioni e notizie diverse contenute nei giornali astro-meteorologici/1787

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Nel Giornale dell’Anno 1787. Breve Descrizione dell’Anno 1785

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Nel Giornale dell’Anno 1787.

Breve Descrizione dell’Anno 1785.


Gli uomini sono obbliviosi; per lo più non parlano, che delle Acque, del gran Freddo, del gran Caldo, che corre in quei giorni, e non si ricordano l’intemperie corsa un anno addietro. Facciamo un poco di forza a noi stessi, richiamando alla memoria, s’è possibile, le Stagioni corse nel 1785: lo che possiamo fare, perchè le abbiamo notate; il tutto però colla maggior brevità.

Era stato il precedente Decembre 1784 feroce per il freddo; ma il Gennajo riuscì assai discreto, e porgeva una lusinga d’una placida Stagione; quante volte s’ingannano gli uomini nelle loro lusinghe! Venne il Febbrajo piovoso, nevoso, ventoso, crudo, gelido, pessimo; e peggiore ancora riuscì il Marzo. Otto volte nevicò in Marzo, e durò la Neve col ghiaccio in terra per 18 giorni ultimi del Mese. L’Aprile istesso vide non solo Brine, ma anche Neve. Altezze [p. 216 modifica]prodigiose di 15 a 20 piedi di Neve si ebbero nelle Alpi; e nel Trentino nevicò sette giorni, e sette notti continue. Un Marzo tanto rigido non si trova nei nostri Registri.

Fu dunque una conseguenza la fredda impressione, che durò nei tre Mesi seguenti di Primavera: nel Mese istesso di Giugno cadde due dita di Neve nelle Colline basse del Trevigiano; e si disse, che nella Domenica 19 del Mese siasene veduto qualche fiocco sino in Venezia.

Vi concorse un’insigne siccità; dal Mese di Febbrajo sino ai 22 di Maggio non vi fu una buona pioggia di fondo; alla metà d’Aprile appena si scorgeva verde nei Prati; d’onde una necessaria carestia di Foraggi. Fuori d’Italia questo asciutto ridusse le Provincie all’estreme condizioni, come portarono le Gazzette; vi concorse un ostinato vento di Levante, che regnò tutta la Primavera; che disseccava tutto.

Non è da stupire, se anche la State riuscì poco calda; poichè eccettuati i 5 o 6 giorni primi d’Agosto, gli altri Mesi furono due buoni gradi al di sotto del mezzano.

Quindi restò pregiudicata la Campagna in [p. 217 modifica]due sensi opposti; prima per la mancanza di caldo, onde ne venne tardità, e crudezza nei prodotti della Terra; e per un senso opposto il colpo di caldo ai primi d’Agosto, accompagnato da Caligine brugiante, produsse una specie di Ruggine in molti luoghi, specialmente nei Paludi di Polesine, ove il Formentone montato in bellissimi gambi restò strozzato, e spoglio di pannocchie.

Per altro vi fu una specie di compenso di tutti i mali nel seguente asciutto, sereno, temperato, anzi tiepido Autunno, che lasciò raccogliere tutti i frutti bene, o male maturi, che fossero secondo l’indole della Stagione, e permise la più felice seminazione.

Seguì la rotta del Tempo ai 19 Novembre, con un orribile salto: dopo un contrasto grande tra il Tramontano, e lo Scirocco, questo trionfò a segno di portar, per così dire, il Mare sull’Alpi. Le Nuvole nei giorni 20, e 21 volando ai Monti, sembravano tanti Otri, o veloni ripieni d’acqua. Andarono a scaricarsi dentro le prime Valli dell’Alpi con tanto impeto, che parevano propriamente aperte le Cataratte del Cielo. La pioggia [p. 218 modifica]non era in goccie, o in fili, ma come nappe o cascate di Fiumi. Durò quattro giorni tanto continua, e fissa, che le persone non potevano uscire di casa senza timore di rimanere affogate. La misura presa ne diede 16 Pollici di altezza in quattro soli giorni, quantità, ch’eccede quella d’un anno in molti paesi.

Conseguenza naturale di tante Pioggie fu un’escrescenza di Fiumi provenienti dall’Alpi Giulie, Taurisane, e Noriche, che non ha memoria, con quelle devastazioni, delle quali i Paesi si ricorderanno lungo tempo.

Non è qui il luogo di dare il dettaglio di tutti i fenomeni, e degli accidenti occorsi in quell’anno: le osservazioni si troveranno per disteso nei volumi dell’Accademia di Padova.

Dell’Anno 1786.


Profittiamo d’una Pagina per dire una parola della cadente invero stravagante Annata 1786.

Cominciò il Gennajo con una nevata enorme, la quale portò il freddo nella mattina dell’Epifania al notabile segno di gradi 12. [p. 219 modifica]ed erano per rinnovarsi le tragedie dell’anno 1709 se la Provvidenza non mandava un forte scirocco, il quale strusse, sebbene a stento, e con molti giorni l’immensa neve caduta; e non ostante sopravvenuto quel primo gelo ad un grandissimo umido, che avea gonfiato la Terra, e le Piante, molte di queste ne perirono, e quasi tutte patirono assai. Le Viti particolarmente, combinandosi certi Venti urenti di Greco alla fine di Febbrajo, nelle pianure aperte, o perirono, o restarono ferme, a tal segno, che la vendemmia in alcuni luoghi mancò affatto, riuscì scarsissima dappertutto, ed in pieno non si può valutare la decima parte dell’ordinario.

Il Frumento fu scarso, pieno di zizania, e generalmente infetto della volpe, o del carbone. Il Formentone, o Gran Turco, non fece la metà, e non si maturò, e tutto questo a cagione, che continuò sempre la Stagione umida, e fresca, essendo quasi che mancata la State; quindi anche infelicissimi i secondi Raccolti. Le Acque dell’Autunno si veggono ancora, e tutto questo conforme agli anni precedenti del Ciclo delle 223 Lune.

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QUADRO DELLE PIOGGE

DELL’ANNO 1785.

IL presente Quadro è preso da trenta differenti Paesi della Superiore Italia, e luoghi limitrofi, che poche Accademie hanno dato, e che un certo grado di zelo di un particolare ha il piacere di aver raccolto, mediante la cortesia, e benignità degli Osservatori. Ognuno potrà fare sopra di questa Tavola quei confronti, e quei riflessi che crederà. Certamente è rimarcabile l’insigne differenza della quantità della Pioggia tra Paese e Paese. Per esempio tra Chiozza, e Tolmezzo. La Pioggia caduta in Tolmezzo eccede quattro volte quella di Chiozza, questa essendo di 22. Pollici, e quella di 88 crescenti, quantità eccessiva emula di quella del Quito, e delle Cordigliere [p. 257 modifica]dell’America. Questa differenza nasce dall’esser Chiozza, benchè Littorale, e Marittimo un Paese aperto, e lontano dai Monti; e Tolmezzo in una Valle dell’Alpi, non lontana dal Mare, ed aperta allo Scilocco, il quale vi spigne, e vi agglomera le nuvole piene di acqua; tanto fa la differenza locale, benchè in distanza non grande.

Il Mese di Novembre portò una prodigiosa Pioggia, come si accennò, nella prima catena dell’Alpi. Si può vedere che a misura che i luoghi se ne scostavano in questa pianura quest’acqua scarseggiava, come a Padova, Chiozza, in Polesine.

Più universalmente piovoso fu il Mese di Decembre, tanto di quà, che di là dell’Appennino: tanto di quà, che di là dal Golfo, nell’Alpi Giulie, e nelle Retiche; eppure Trento, Paese intermedio, fu scarso.

Un’altro Mese universalmente piovoso fu il Febbrajo; anche in Luglio, ed in parte il Giugno, eccettuato però il Milanese, il Piemonte, ed il Genovesato.

Lascio ai curiosi altre Osservazioni. Ecco un Compendio dello stesso Anno per Padova.

Giorni Sereni 105., di Pioggia, o Neve [p. 258 modifica]135., Neve, o Grandine a parte 22; Nuvoli, o Varj 125; Vento forte 91; Tuono 42; Caligine 46; Aurora Boreale 10. Agosto dub. Iride 31. Maggio 20 Nov. Terremoto. 19 Lug. 16. Dec., Venti (tre volte al giorno); Tramontana 333. forza 167. Greco 138. 108. Levante 180. 129. Silocco 96. 49. Ostro 62. 37. Garbin 63. 36. Ponente 138. 29. Maestro 98. 15.

Barometro, Mag. alt. poll. 28. lin. 8. 23, e 26 Gen. Min. alt. 27. lin. 3. li 30. Dec. Media dell’Anno 28. 1. 68.

Termometro, Maggior Caldo 25. lin. 8. li 6. Agosto. Maggior Freddo 4 sotto il Gelo li 16, e 23 Gen. medio dall’Anno 9,81.

Igrometro, più grande asciutto gr. 70. li 13 Mag. Più grande umido 2 sotto il zero li 23 Nov. med. 38.

Declinazione dell’Ago delle Bussole gr. 17. circa verso Ponente, per tutta l’Italia. [p. 259 modifica]

TAVOLA DELLE PIOGGE.

1785 Alba Anguill. Berg. Bogliaco Brescia Ceneda Cerciv. Castel Franco Chiozza Cocalio
Gennaro 
1. 1,5 1. 11,0 2. 9 2. 2,5 0. 10,6 8. 2 1. 10,0 1. 11,2 1. 9,7 2. 3,9
Febbraro 
2. 10,0 3. 10,5 2. 2 4. 7,6 2. 0,4 3. 4 6. 3,3 4. 6,8 3. 6,8 6 11,1
Marzo 
0. 1,5 1. 9,4 2. 3 3. 1,6 1. 0,0 2. 11 2. 11,0 2. 8,4 1. 5,0 2. 6,8
Aprile 
0. 5,2 1. 1,8 0. 4 3. 0,7 0. 6,4 2. 6 2. 0,0 1. 2,8 1. 2,0 2. 5,2
Maggio 
1. 7,3 0. 8,7 1. 0 3. 3,9 4. 3,0 2. 3 6. 6,2 1. 2,7 0. 11,5 3. 0,1
Giugno 
0. 3,0 1. 5,8 0. 2 1. 6,7 1. 1,0 3. 9 3. 7,0 3. 4,7 1. 7,3 1. 0,7
Luglio 
0. 10,5 3. 3,2 3. 6 3. 1,3 3. 2,0 1. 3 9. 5,1 2. 8,0 1. 3,9 1. 9,5
Agosto 
0. 5,5 2. 1,1 4. 6 5. 4,3 3. 0,0 1. 7 3. 9,7 3. 7,6 0. 8,4 2. 2,4
Settembre 
0. 2,0 0. 0,9 0. 10 2. 4,7 1. 8,0 4. 3 2. 10,7 0. 9,2 0. 0,6 0. 3,5
Ottobre 
0. 5,5 3. 3,8 2. 6 2. 11,1 4. 11,0 1. 4 1. 1,3 1. 4,7 3. 3,8 2. 1,6
Novembre 
7. 0,0 2. 1,5 9. 0 7. 9,5 6. 3,0 14. 2 19. 2,0 7. 2,0 1. 2,1 5. 0,9
Dec. 
6. 10,0 5. 1,8 5. 10 3. 2,6 6. 9,0 14. 9 7. 3,0 6. 8,9 5. 0,5 4. 9,2
Somme 22. 2,0 26. 11,7 34. 10 42. 8,5 35. 6,4 00. 3 66. 8,3 37. 5,0 22. 1,4 33. 8,7
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Segue la Tavola delle Piogge.

1785 Coira Conegliano Feltre Firenze Fossombrone Genova Gorizia Mansuè Marostica Milano
Gennaro 
0. 0,0 2. 10,0 2. 5,7 2. 11,3 2. 1 4. 11,2 2. 8,5 2. 4,8 1. 1,1 1. 7,01
Febbraro 
2. 4,0 6. 7,0 3. 11,8 5. 5,8 3. 0 4. 3,1 4. 11,4 6. 0,9 5. 0,0 4. 10,83
Marzo 
2. 3,0 2. 10,.5 2. 6,5 1. 7,2 3. 4 2. 6,6 2. 8,4 2. 9,8 2. 0,7 1. 4,40
Aprile 
2. 1,0 1. 7,7 2. 2,0 5. 2,4 4. 8 2. 2,6 2. 9,0 1. 5,7 2. 6,7 2. 2,24
Maggio 
2. 7,0 3. 0,3 2. 9,9 2. 1,5 2. 5 2. 2,8 0. 9,4 2. 9,6 1. 0,9 2. 10,44
Giugno 
4. 3,0 6. 4,1 2. 7,7 0. 10,7 4. 0 1. 5,9 6. 2,5 5. 2,2 3. 4,2 0. 9,22
Luglio 
5. 1,0 6. 8,2 2. 6,5 3. 0,9 3. 3 0. 5,6 9. 0,8 4. 4,4 3. 10,8 1. 7,06
Agosto 
1. 4,0 2. 10,1 1. 5,9 0. 10,2 0. 6 0. 7,6 5. 1,7 2. 5,4 2. 10,7 1. 4,81
Settemb. 
1. 3,0 1. 2,4 1. 11,6 0. 0,9 0. 0 0. 3,3 1. 11,7 1. 8,0 1. 0,9 0. 8,97
Ottobre 
0. 0,0 1. 3,3 1. 7,1 4. 11,2 2. 4 7. 8,7 6. 11,3 1. 8,4 1. 6,7 1. 6,22
Novemb. 
4. 0, 11. 5,0 20. 5,7 4. 4,3 4. 6 18. 0,3 5. 4,5 6. 9,9 7. 2,2 7. 7,22
Dec. 
7. 2,0 5. 0,9 6. 7,9 8. 6,7 7. 3 5. 8,3 11. 5,4 7. 7,0 6. 2,9 7. 6,61
Somme 32. 2,0 52. 1,3 51. 4,4 39. 6,7 37. 4 50. 5,0 60. 0,6 45. 4,1 38. 9,3 33. 11,13
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Segue la Tavola delle Piogge.

1785 Monte Belluna Padova Pirano Sacile Schio Tolmezzo Trento Valdobbiadine Udine Vicenza
Genn. 
2. 5 2. 0,0 1. 9 3. 3,3 3. 3 3. 0,9 1. 6,7 3. 8 3. 11,9 2. 7,0
Febbr. 
5. 11 4. 2,7 5. 3 7. 6,8 15. 5 10. 4,7 5. 4,0 10. 11 7. 8,9 2. 5,5
Marzo 
6. 3 1. 6,6 2. 2 2. 6,7 3. 7 1. 9,3 1. 8,0 2. 4 4. 7,9 2. 6,8
Aprile 
2. 5 1. 3,2 1. 11 3. 11,9 4. 5 4. 10,9 2. 6,9 6. 7 2. 3,5 2. 7,9
Maggio 
1. 1 2. 2,9 0. 8 5. 7,3 3. 2 12. 10,0 6. 0,7 2. 2 3. 3,3 0. 10,5
Giugno 
4. 11 3. 11,3 3. 0 5. 5,4 3. 11 4. 2,6 2. 3,3 6. 8 8. 1,4 4. 4,6
Luglio 
5. 5 4. 9,3 2. 9 6. 8,6 11. 8 12. 0,2 4. 10,0 5. 7 11. 0,6 2. 4,4
Agosto 
1. 4 1. 2,6 9. 2 4. 3,1 4. 3 3. 3,9 1. 9,4 2. 0 5. 6,0 2. 2,1
Settembr. 
1. 9 0. 10,2 0. 6 2. 11,3 1. 2 5. 1,9 1. 10,5 2. 3 1. 8,8 0. 10,0
Ottobre 
0. 4 2. 2,6 4. 9 1. 6,3 3. 1 2. 0,8 0. 11,0 1. 9 5. 2,8 1. 10,7
Novembre 
9. 3 2. 1,9 3. 7 10. 9,4 14. 11 19. 7,5 10. 5,7 18. 0 7. 11,7 4. 0,8
Dec. 
7. 9 6. 3,9 9. 8 9. 0,9 9. 7 9. 2,8 2. 11,8 8. 2 9. 9,8 8. 2,2
Somme 49. 7 32. 9,4 45. 2 63. 9,0 78. 5 88. 7,5 42. 4,0 69. 1 71. 4,6 39. 9,0
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Al presente Anno 1785. corrispondono in addietro gli Anni (de’ quali si possegono Registri di Osservazione) 1731, 1749, 1767. e di questi si troveranno Quarto per Quarto (nel Giornale) d’ogni Mese esposti gli accidenti, e le Meteore, Pioggie, Venti, Nevi, Temporali, ec. che possono dare qual che indizio per il presente Anno, non badando però alle minuzie de’ confronti. Istinto dell’uomo è di voler congetturare (anche decidere), ed in conseguenza di cercare principj sodi, o fantastici, per appoggiare le proprie congetture. Prendasi dunque come ognun vuole l’influenza della Luna, sarà questo un’oggetto di trattenimento sulle Stagioni, e Mutazioni di Tempo, che successivamente si possono attendere; che se non succedessero in que’ primi marcati punti, ben presto se ne sostituiscono altri, ai quali riportare le speranze, o le predizioni.

La serie delle Stagioni corse nel cadente Anno 1785, ha persuaso la maggior parte della fedeltà del nostro Ciclo nel ricondurre colle Lune il ritorno delle costituzioni osservate negli anni addietro corrispondenti, la qual probabilità verificata col fatto, ognun vede quanti vantaggj recar possa nelle [p. 263 modifica]disposizioni che gli uomini fanno in tante professioni per l’avvenire nella vita.

All’Anno 1786 corrispondono per il nostro Ciclo di 18. Anni, gli Anni 1732, 1750, 1768. Si danno quì gli accidenti Summarj delle Lune, e dei Quarti (nel Giornale) in ciascuno di questi Anni, de’ quali ci restino le osservazioni: e si può scorgere in essi il gran consenso dei ritorni, di 50. Quarti appena tre, o quattro discordando, e questa discordanza si può vedere compensata dai Quarti vicini. Le persone di buon senso riflettono da per loro, che le Pioggie, i Temporali, ec. non possono accadere del pari in ogni particolare luogo; ma che per lo vero spirito del Ciclo basta che accadano dentro l’estensione dei nostri Orizzonti tra il Mare, l’Appennino, e l’Alpi.

Avvertirò che il nostro Ciclo di 223 Lune abbracciando 18. Anni, 2 giorni, ed un terzo, le Lune di quest’Anno 1786. cadono 11 giorni dopo di quelle del 1768; 22 dopo quelle del 1750., e 34 dopo quelle del 1732. La Luna dunque colla quale entra l’Anno, fatta l’ultimo di Dec. 1785. (che chiamerei la Seconda Luna di Decembre) ha per corrispondente (per il 1732) quella fatta [p. 264 modifica]li 29. Nov. 1731, e così tutte le altre più di un Mese avanti. Dovendosi combinare quanto si può la stagione solare, ho creduto più proprio pareggiare colla prima Luna del 1786 quella (seguente) fatta li 28. Dec. 1731. e così le altre di seguito. Le Lune prossime d’una Stagione non discordano molto; tutto ciò è spiegato diffusamente nel Discorso Generale sul Ciclo del Saro, pubblicato la prima volta nel Giornale 1783.