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Consiglio politico finora inedito presentato al governo veneto nell'anno 1736/A chi legge

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A chi legge

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Consiglio politico finora inedito presentato al governo veneto nell'anno 1736 Introduzione
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A CHI LEGGE.



IL Signor Marchese Scipione Maffei d’illustre, e onorata memoria per le Opere sue di vario argomento, che illustrarono la nostra Italia, scrisse sessanta anni già sono (celando per modestia il suo nome) una eruditissima Operetta intorno i mezzi di preservare perpetuamente la Repubblica di Venezia. Codesto opuscolo, che l’Autore medesimo, mosso non già da spirito novatore, ma da’ supremi comandi, e da fervoroso zelo, che lo accendeva per il bene della patria sua, presentò all’ex-Veneto Governo, si rimase infruttuoso, e inedito fra le mani di alcuni pochi. I semi di soda, e profonda politica ravvisativi dagli eruditi in questo scritto, la viva pittura, che ci offre l’Autore sul florido stato delle potenze di Europa, l’accurata erudizione, e le grazie di uno stile puro, semplice, e naturale, sì discosto dallo sperticato, e difforme scrivere di oggidì, sono rari pregj, che c’invogliarono a farne la edizione, salvando questo monumento prezioso dalle ingiurie del tempo, e della obblivione. Chiaro si può scorgere, che il nostro Autore ragionando eruditamente sulla sciagurata condizione, nella quale giacea meschinamente a quell’epoca il Veneto Stato con mente riposata, e non rigonfia degli odierni energici influssi, o invasamenti, suggerendo que’ ripari, che la condizione de’ tempi [p. 4 modifica]permettea, vide da lungi, e predisse, quanto si avverò nel corso delle umane accadute vicende, su cui non a ragione stringono taluni le labbra di meraviglia. Veramente non si debbono considerare le predizioni degli uomini illuminati, come prestigj di magica arte, seguendo l’uso del volgo, ma come provvedimenti di conseguenze naturalissime, provenienti da cause riparabili, e non riparate, che doveano necessariamente produrle. Offeriamo dunque agli occhi del pubblico questa Operetta che affogata negl’imbratti d’innumerabili errori, fu da noi ridotta, mercè lunghi, e diligenti confronti su parecchi esemplari, a quello stato di original perfezione, e ripulimento, che può ogni leggitore augurarsi. Siamo certi, che il pubblico vorrà accogliere con aggradimento gli sforzi nostri in sì faticosa impresa, e che malgrado l’ordinaria garrulità, la svogliatezza, le contrarie, e spropositate opinioni, e la delicatezza eccessiva anco sulle opere de’ più eccellenti scrittori, buon numero di leggitori eruditi ci saprà grado di ciò, che operammo per comune utilità, ed istruzione. Vivi felice.