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Corano/Capitolo XCVIII

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Capitolo XCVIII

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Maometto - Corano (650)
Traduzione dall'arabo di Vincenzo Calza (1847)
Capitolo XCVIII
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CAPITOLO XCVIII.

il segno evidente.

Dato alla Mecca. — 8 Versetti.

In nome di Dio clemente e misericordioso.

1.  Gl’infedeli, fra quei che han ricevuto le Scritture come anche gl’idolatri, non hanno fatto scissione1 che quando fu apparso il segno evidente (della bontà di Dio),

2.  Un apostolo di Dio che legge loro dei fogli santi, i quali contengono le Scritture vere.

3.  Quei che han ricevuto le Scritture non si divisero in sette che quando il segno evidente venne ad essi.

4.  Che cosa comandasi loro, se non di adorare Dio con un culto sincero, di essere devoti a Dio, d’osservare la preghiera, di far l’elemosina? E questa la vera religione.

5.  Gl’infedeli, fra quei che han ricevute le Scritture, e gl’idolatri, resteranno eternamente nel fuoco dell’inferno. Sono i più cattivi di tutti gli esseri creati.

6.  Coloro che credono, e praticano il bene, sono i migliori di tutti gli esseri creati.

7.  La loro ricompensa presso Dio, sono i giardini bagnati da corsi d’acqua, e vi staranno eternamente.

8.  Dio sarà contento d’essi, ed essi di lui. Ecco ciò che è riservato a chi teme il Signore.


Note

  1. Poichè, dicono i commentatori, prima della venuta di Maometto, tutti attendevano un profeta, e si proponevano di credere alla sua missione.