Cronache savonesi dal 1500 al 1570/Li signori Adorni sono signori de Ienova e di Saona de 1513 die 25 mai

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Li signori Adorni sono signori de Ienova e di Saona de 1513 die 25 mai

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Li signori Adorni sono signori de Ienova e di Saona de 1513 die 25 mai
La cita de Saona sie reza ale galere della liga de 1512 adi 26 iunio Uno tratato che ha fato li signori Adorni coli Alamani chi stano ala guardia de Saona 1513
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LI SIGNORI ADORNI SONO SIGNORI DE IENOVA E DI SAONA DE 1513 DIE 25 MAI

Havendo li Signori adorni soe Antonioto e Ieronimo de [p. 33 modifica]ordine de li agenti de lo re di Fransa1 dato secorso a lo castelo de la lanterna nominato la brila e superato li segnori Fregozi e per forsa de arme intrati in genoa e prezo Zacaria da Campo Fregozo chi pochi yorni fa amaso lo conte da Fiesco2 e venuto in le mane de li signori da fiesco lo feceno strascinare a la coda de uno cavalo sopra una careta poi lo feceno squartare in 4 quarti e li signori adorni restono signori di genoa e mandorno uno gubernatore adorno in la cita de Saona e fra pochi yorni lo campo franseze fu roto a preso Novera3 e li adorni furno forsati de abandonare la cita de genoa e di saona e lo suo stato e governo si duro da li 25 de magio fino a li 17 de chi sono yorni 22 e questo te labio voluto dire per farte intende le ocorencie de la cita de Saona a cio che tu sei chiaro delli soi afani4

  1. Fu la morte di Giulio II che determinò il Re di Francia a tentar di ricuperare il perduto, e per ciò fare si cattivò gli Adorni, contro i Fregosi ligi ancora al partito avverso.
  2. Era il conte Girolamo Fiesco. Accenna pure a tale fatto il Giustiniani, e fu ligato (scrive questi) alla coda di un cavallo e trascinato vituperosamente e crudelmente per ia città, che fu un brutto esempio e miserando, riprovato dal popolo grandemente. (v. Giustiniani, Annali della Repubb. di Genova, T. II. p. 655).
  3. Dagli Svizzeri, quali erano in favore del Duca di Milano (Giustiniani, op. cit.).
  4. D’affanni e trambusti n’ebbe di fatto, poichè in quest’anno ben quattro volte mutò il suo governo, a seconda della fazione che dominava in Genova.