λεγόμενον ἐρέω. Pindaro, Piz., V, v. Dico, ridico, e ognor piú torno a dire.[1]
In mille guise, due sentenze sole
Questo miscuglio garrulo[2] racchiude:
Che libertà è virtude; 4 E che i Galli esser liberi, son fole.[3]
Chi già il sapea, non logori qui gli occhi;
Chi non vuol creder, tocchi.[4]
Note
↑Nell’aut. eravi qui, in luogo della presente citazione, quella delle Eumenidi, che fu poi posta a capo del sonetto III (E.).