De' matematici italiani anteriori all'invenzione della stampa/Appendice/3

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Appendice

III.

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Appendice - 2
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III.


Pongo qui nell’Appendice un tratto che, per ragione di cronologia meglio appurata, ho dovuto levare dal Commentario. Ivi era scritto:

= Pervenuto ormai al termine di questo commentario, mi sia conceduto, prima di finirlo, di fare pur anco menzione d’un altro di quegli antichi de’ quali è incerto forse il nome vero, ma gli scritti rimastici mostrano non volgare l’ingegno e benemerite le fatiche. E questi l’autore d’un Trattato d’Aritmetica pratica che si conserva fra i Mss. dell’Estense Biblioteca. Dal qual Trattato il Sig. Luigi Malavasi nella sua Metrologia Italiana1 prese e pubblicò un processo di misurazione delle botti, con osservazioni ed illustrazione fattene dal valente Sig. Dott. Ing. Antonio Camuri, attuale professore d’Architettura razionale e projezioni grafiche nella R. Università di Modena.2 «Niuno (scriveva il Sig. Malavasi) per quanto sia a nostra cognizione ha mai proposta, per determinare la capacità dei tini e delle botti regolari, una regola più facile, semplice e che offra risultamenti più prossimi al vero, di quella che ci lasciò scritta sulla fine del xv secolo il nostro Bastiano da Pisa nella sua Arismetica pratica3 Ma chi è questo Bastiano da Pisa? È egli un pisano venuto a Modena ad insegnare Aritmetica, o un modenese così appellato forse perchè discendente da chi da Pisa traesse l’origine ed il cognome? Checchè sia, non è certo irragionevole ed assurda l’osservazione del Sig. Malavasi, che «leggendo essa operetta, dall’invocarvisi in principio S. Geminiano e dal riferirvisi talvolta [p. 112 modifica]come a termine di confronto, alle misure di Modena, si può trovare alcun fondamento a supporre che il titolo soprascritto 4 (aggiunto da mano differente ed assai più moderna) possa non essere in tutto veritiero, rimanendo invece il pregio totale o parziale di questa fatica ad un ignoto autore modenese». 5 Ma sia come si voglia, a me basta che l’opera sia tale che meritasse onorata menzione di chi la compose. =

Debbo alla cortesia del Sig. Luigi Lodi Vice-Segretario della R. Biblioteca Estense la comunicazione di alcune notizie tratte da spogli de’ Registri della Comune di Modena, che si conservano fra le carte del Tiraboschi, pel quale furono fatti. Dalle quali notizie appare che Bastiano da Pisa, detto il Bevilacqua, fu alquanto posteriore ai tempi da me presi a discorrerne. Imperocchè da un Partito della Comunità di Modena, del 27 Novembre 1517, si vede che fu eletto Maestro d’Abbaco M.° Rucuzzoli, e Sostituto M.° Bevilacqua Pisano. E nella Cronica di Tommasino Lancilotto si trova sotto il dì 1.° d’Agosto 1553: «Morto il beuelaqua Toscano Mro che insegnaua abacho pouerissimo che viveua in qua e in la per questa M.ca città di Modena parte per elemosine el quale al tempo de Papa Julio 2.° faceua de denari e roba come lettanie et ha hauto più oro e arzento nele sue mane e tutto lo ha strusiato a ne ha hauto bisogno in sua vechieza de età de anni circa 70 o circa.»

Note

  1. La Metrologia italiana ne’ suoi scambievoli rapporti desunti dal confronto col sistema metrico. Modena 1842. Vincenzi e Rossi.
  2. Ivi pag. 425 e seg.
  3. Ivi pag. 379.
  4. Trattato d’Arismetriche praticha scripto de propria mano da Messer Bastiano da Pisa, detto il Bevilacqua in cui se imparano moltissime ragioni
  5. Ivi pag. 423