Degli edifizii/Libro terzo/Capo III
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Traduzione dal greco di Giuseppe Compagnoni (1828)
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CAPO III.
Da Martiropoli verso ponente è Fisene, luogo dell’Armenia Sofanene, lontano da quella città poco meno del cammino di una giornata. A otto miglia di là alzansi monti dirotti ed affatto inaccessibili, i quali nell’unirsi formano due gole non molto tra esse distanti, che comunemente si chiamano Clissure, o vogliam dire Strette, o Gole, o Porte. Quelli che dalla Persarmenia si portano nella Sofanene, o che dal confine persiano, o dal castello di Citarizzo si dipartono, non possono fare a meno di penetrarvi per quelle gole. Una di queste dagli indigeni si chiama il passo d’Illirisi, l’altra il passo di Safoa. L’una e l’altra meritava grosso presidio, e molta vigilanza, onde a’ nemici la strada per di là fosse preclusa. Ma al tempo nostro que’ luoghi restarono senza custodia, fintanto che Giustiniano imperatore egregiamente fortificò tanto Fisene, quanto quelle strette, e postovi un presidio validissimo tolse ai barbari ogni speranza di passarle. Questo è ciò che fece nella Sofanene.
Presso a Citarizzo, che è un castello dell’Astianene, in luogo alquanto alto piantò un castello grande e fortissimo, e vi condusse acqua abbondante, e provveduti gli abitanti di ogni cosa occorrente, vi pose a risiedere l’altro duca, siccome accennai con grossa guarnigione; e così fe’ sicuri gli Armeni.
Da Citarizzo verso Teodosiopoli, e l’alta Armenia, v’ha la provincia Corzane. Questa si estende circa il cammino di tre giornate; nè stagno alcuno, nè alcun fiume, nè montagna la separano dalle terre persiane. Gli abitanti in tal modo confusi, o a’ Romani ubbidiscono od a’Persiani, vivendo scambievolmente senza sospetto d’ insidie e senza paura alcuna, fanno parentadi tra loro, e mercato di viveri, e lavorano d’accordo ed in comune le terre. Per lo che se i capitani di una delle due nazioni per ordine del loro principe si spingono armata mano contro l’altra, sempre ruinano i limitrofi, come quelli che non hanno alcuna difesa: il che naturalmente succede, perchè gli uni e gli altri hanno prossime le loro sedi e luoghi popolatissimi, ma spogli di ogni riparo da antichissimo tempo. Onde avviene che da quella parte il re de’ Persiani trovò sempre facile il passo e spedito sulle terre de’ Romani, finchè Giustiniano imperadore lo chiuse in questo modo. In mezzo alla regione v’era il borgo Artalesone; e questo cinse di robustissime mura, e ne fece un castello fortissimo mettendovi una guarnigione, a cui volle che presiedesse sempre un duca; e così tutto quel confine armò.