Detti e sentenze memorabili/Toccanti a Superiori

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Detti e sentenze toccanti a Superiori

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Circa i tre voti religiosi Toccanti a varie virtù

1. Il superiore dee essere nella sua casa e monastero una tavola di virtù in cui vivacemente campeggino due ricchi colori; la dolcezza e la gravità.

2. Egli è, il superiore, in terra l’oracolo della divinità. E dee avere altrettanti occhi, quante ha anime a sua cura.

3. Egli dee prendere e consiglio e licenza da Giesù Cristo prima di dar alcun consiglio, o fare comandamento.

4. Il superiore non dee mai riprendere o castigare difetto alcuno senza averne prima avuta piena e intera cognizione.

5. Gli uffitii della religione si deono compartire con uguaglianza discreta, havendo solamente riguardo alla capacità e alle forze de’ sudditi, non alla nobiltà del sangue o ad altro riguardo che puzza di mondo e sa di vanità.

6. Quando nell’elezione de’ superiori e superiore si procede puramente e sinceramente, Dio loro concede una particolare assistenza dello Spirito Santo per governare e guidare i Sudditi.

7. O è pur grande la crudeltà de’ superiori nel non esercitar punto i sudditi nella virtù. Questo è toglier loro l’occasione di molti meriti.

8. Non devono manifestarsi le grazie che Dio fa che a superiori, i quali sono i vicari e gli ordinari di Giesù Christo, ne’ quali risiede la divina autorità.

9. L’unica maniera di chiudere una vita quieta con una felice morte è lasciarsi semplicemente guidare da superiori e operare sempre con la presenza di Dio.

10. È una grande astutia del nemico toglierei la confidenza co’ superiori e impedire l’andare a trovargli per iscoprire loro le nostre tentazioni.

11. O è pur felice quella religione a cui Dio concede superiori buoni a operare e dire.