Donne e Uomini della Resistenza/Berto Perotti

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Berto Perotti

Nato a Verona il 5 febbraio 1911, ivi deceduto nel 2005, docente universitario di Lingua e letteratura tedesca, presidente onorario dell'ANPPIA e decano dell'ANPI.

Eminente figura dell'antifascismo veronese, fu esule volontario per non soggiacere alle imposizioni del nascente regime. Aveva però scelto male il luogo dove rifugiarsi: la Renania. Perotti si trovò così a vivere, dal 1937 al 1943, a Dusseldorf. Era riuscito a collegarsi ad una rete di intellettuali antinazisti, ma assistette alla aggressione razziale contro gli ebrei del 9-10 novembre 1938, della quale rese poi testimonianza ne La notte dei cristalli . Alla caduta di Mussolini l'insegnante, tornato nella sua Verona, diventa, con incarichi nel CLN, membro attivo della Resistenza. In missione a Milano, il 6 novembre del '44, Perotti è arrestato dalle SS italiane. Sottoposto ad un duro interrogatorio, se la cava con la perdita di una falange del dito medio della mano sinistra e col trasferimento nel carcere di Verona, dove resta sino al 14 febbraio del 1945. Destinato alla deportazione in Germania, quel giorno è rinchiuso nel Blocco D del "Durchgangslager" di Bolzano ed è immatricolato col numero 9589. Resterà in via Resia sino al 1° maggio 1945, quando tornerà a Verona e diventerà assessore del Comune. Sulla sua esperienza in carcere e nel campo di Bolzano scriverà Inferriate , pubblicato nel 1948. Nel 1956, l'intervento sovietico in Ungheria, induce Perotti ad allontanarsi dal PCI. Il professore si dedica all'insegnamento e agli studi. Scrive: La profezia di Heine , L'anno zero della Germania rossa , I problemi dell'ebraismo nella cultura tedesca , Strade e la raccolta di poesie intitolata Clessidra . Una sala dell'Istituto veronese per la storia della Resistenza è stata dedicata, per ricordarlo, a Berto Perotti.