Donne e Uomini della Resistenza/Egildo Fossati

Da Wikisource.

Egildo Fossati

Nato a La Spezia il 18 aprile 1920, deceduto a Napoli il 17 dicembre 2003, docente di Storia dell'arte orientale all'Università di Genova, Medaglia d'argento al valor militare.

Ufficiale dei bersaglieri della X Divisione Celere della IV Armata, si trovava in Francia al momento dell'armistizio. Dopo l'8 settembre, Fossati non si presenta al Comando tedesco e rientra in Italia, dove prende contatti con militari sbandati. Catturato in un rastrellamento fascista, è rilasciato dopo qualche settimana. Raggiunge subito la Val Maira, si unisce alle prime formazioni di "Giustizia e Libertà" e diventa, dopo poco tempo, comandante della seconda Brigata della X Divisione alpina "G.L." operante nelle Langhe. Nel marzo del 1944 il giovane partigiano è catturato dai militi della Decima Mas . Portato a Cuneo è processato e condannato a morte. È in attesa dell'esecuzione quando i fascisti, a Pasqua, accettano uno scambio di prigionieri e lo liberano. "Gildo" (con questo nome è conosciuto nella Resistenza e con questo nome è chiamato, nel dopoguerra, dagli amici e dai compagni dell'ANPI, nella quale è stato sempre attivo) torna tra i suoi e riprende la lotta contro i nazifascisti. Il 15 aprile del 1945 la seconda Brigata della X "G.L", con garibaldini, partigiani delle "Matteotti", autonomi e un commando di paracadutisti canadesi, libera, dopo due giorni di combattimenti, la città di Alba. È come la prova generale della Liberazione e "Gildo" assumerà il comando militare della "piazza". Tornerà poi ai suoi studi, all'insegnamento e ai viaggi, non trascurando le collaborazioni a Patria Indipendente , spegnendosi a ottantatré anni.