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Donne e Uomini della Resistenza/Hans Egarter

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Hans Egarter

Nato a Villabassa/Niederdorf (Bolzano/Brixen) il 20 aprile 1909, deceduto a Bressanone/Brixen (BZ) nel 1966, giornalista, tra i fondatori della SVP.

Proveniente da una famiglia contadina della Val Pusteria, inizialmente orientato a intraprendere la vita sacerdotale, frequentò il seminario vescovile “Vinzentinum” di Bressanone. Egarter si dedicò invece al giornalismo, nell’ambito della casa editrice cattolica “Athesia”, dove conobbe il canonico Michael Gamper, guida politica e morale del gruppo sudtirolese durante l’oppressione del ventennio fascista ed ebbe rapporti anche col gruppo cattolico giovanile formatosi intorno a Josef Mayr-Nusser, Toni Kaser e Friedl Volgger. Insieme a loro fondò, nell’autunno del 1939, la “Andreas Hofer-Bund” (Lega Andreas Hofer), per opporsi alla propaganda per l’opzione per la Germania attuata dagli uffici nazisti (accordo di Berlino). Egarter fu anche l’autore dei versi della poesia-inno dei “Dableiber”, i sudtirolesi che sceglievano di rimanere nella propria patria. Dopo il settembre 1943, con l’occupazione tedesca della provincia, i principali leaders del movimento antinazista sudtirolese dovettero fuggire (come il canonico Gamper). Molti furono arrestati, deportati (come Fried Vlogger) o severamente controllati. Hans Egarter si mise al comando del movimento, assistendo i perseguitati, i disertori e i renitenti alla leva. In Val Passiria si formò un piccolo gruppo di giovani disertori che ebbe anche scontri a fuoco con la gendarmeria tedesca e con i fascisti collaborazionisti locali. Egarter riuscì anche a prendere contatti con i servizi segreti degli Alleati in Svizzera, trasmettendo informazioni, ricevendo finanziamenti e i istruzioni. Al momento della resa tedesca (maggio 1945), fu incaricato dagli Alleati di ricercare criminali di guerra e SS nascoste nel Meranese e in Val Passiria. Tra i fondatori della SVP, il partito di raccolta del gruppo sudtirolese, fino al 1946, si impegnò nella battaglia per l’autodecisione. La sua intransigenza nel richiedere una seria epurazione e l’avversione nei confronti dei nazisti che tentavano di riaffacciarsi sulla scena politica, gli causarono una rapida emarginazione in campo politico. Sempre più emarginato Egarter si dedicò, sino alla morte prematura, al giornalismo locale scrivendo per la cronaca di Bressanone. ( C.R. ).