Vai al contenuto

Donne e Uomini della Resistenza/Luigi Mascherpa

Da Wikisource.

Luigi Mascherpa

Nato a Genova il 15 aprile 1893, fucilato a Parma il 24 maggio 1944, contrammiraglio, Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria.

Nel 1914 aveva conseguito la nomina a guardiamarina e, da sottotenente di vascello, aveva partecipato alla prima guerra mondiale come pilota di idrovolanti, meritando la Medaglia d'argento. Imbarcato poi sull'incrociatore "San Giorgio", vi svolse l'incarico di ufficiale di rotta come tenente di vascello. Promosso capitano di corvetta nel 1926, ebbe il comando del Battaglione "San Marco" e nel 1931, conseguita la promozione a capitano di fregata, assunse l'incarico di Sottocapo di Stato Maggiore del Comando Marina di Pola. Nel 1936, Mascherpa fu quindi comandante in seconda del Deposito C.R.E.M. di Taranto e, promosso capitano di vascello, nell'aprile 1942, fu nominato Comandante della base navale di Lero e delle isole viciniori. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, oppose tenace resistenza agli ex alleati tedeschi. Catturato il 16 novembre, fu prima trasferito in un campo di concentramento in Germania, poi consegnato alle forze della R.S.I., che lo rinchiusero in un carcere a Verona. Processato il 22 maggio 1944 da un tribunale speciale, con una mostruosa motivazione giuridica fu condannato a morte. Fucilato a Parma con l'ammiraglio Inigo Campioni , è stato decorato di Medaglia d'Oro con questa motivazione: "Ufficiale Ammiraglio di eccezionali doti morali e militari, assumeva, in circostanze estremamente difficili, il comando di una importante base navale nell'Egeo. Attaccato da schiaccianti forze aeree e navali tedesche, manteneva salda, in oltre cinquanta giorni di durissima e sanguinosa lotta, la compagine difensiva dell'isola. Dopo una strenua ed epica resistenza, protrattasi oltre ogni umana possibilità, ormai privo di munizioni e con gli effettivi decimati, era costretto a desistere dalla lotta. Catturato dal nemico e condannato a morte da un tribunale di parte asservito ai tedeschi, coronava fieramente col sacrificio della vita una esistenza nobilmente spesa al servizio della Patria".