Donne e Uomini della Resistenza/Raoul Falcioni

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Raoul Falcioni

Nato a Roma nel 1913, deceduto a Roma nel 1961, tassista.

Dopo l'occupazione tedesca della Capitale, era entrato nella Resistenza romana e faceva parte del cosiddetto "GAP centrale", comandato da Carlo Salinari . Con gli altri compagni del Gruppo aveva partecipato all'attacco di via Rasella, prima procurando il carrettino utilizzato nell'azione (l'aveva prelevato dal deposito della Nettezza Urbana), e poi affiancando Rosario Bentivegna . Un mese dopo l'azione, il tassista fu arrestato dagli uomini della banda Koch. Sulle sue tracce, e su quelle degli altri combattenti del "GAP centrale", i fascisti erano stati messi da Guglielmo Blasi, un romano che alternava l'attività di artigiano a quella di ladro (una dozzina di anni prima era stato giudicato "delinquente abituale"). "Memmo" - così era conosciuto dai gappisti ignari, ai quali si era unito - era stato arrestato proprio mentre stava compiendo un furto in un appartamento. Finito nelle mani del questore Caruso, "Memmo" non solo denunciò i suoi compagni, ma entrò anche a far parte della banda Koch, che avrebbe poi seguito sino a Milano. Per la delazione di Blasi, Falcioni finì alla "pensione Jaccarino". Per sottrarsi alle sevizie, finse di pentirsi e accettò di diventare l'autista di Pietro Koch. Nei fatti, continuò a collaborare con i gappisti romani, facendo il doppio gioco. Scoperto, fu consegnato alle SS di via Tasso e in quelle celle rimase sino alla liberazione di Roma. Nel dopoguerra, Falcioni riprese nella Capitale l'attività di tassista.