Donne e Uomini della Resistenza/Virginia Tonelli
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Virginia Tonelli
Nata a Castelnuovo del Friuli (Pordenone) il 13 novembre 1903, uccisa a Trieste il 29 settembre 1944, infermiera, Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria.
La vita di quest'eroica partigiana (nella Resistenza era conosciuta come Luisa), è stata tutta un susseguirsi di sacrifici e d'impegno ideale. Orfana di padre, per aiutare la madre a sostentare altri sei fratelli aveva cominciato, a soli undici anni, a lavorare da sarta. Era poi diventata infermiera ed alternava il lavoro di cucito a quello dell'assistenza domiciliare. Per poter meglio aiutare la famiglia con uno stipendio fisso, si era quindi trasferita a Venezia e per quattro anni aveva fatto la vigilatrice all'ospedale infantile del Lido. Aveva intanto maturato una chiara coscienza politica che l'aveva portata, nel 1930, a militare nell'organizzazione comunista clandestina. Nel 1933 Virginia Tonelli aveva dovuto emigrare in Francia e nel 1937 aveva sposato Pietro Zampollo, un militante comunista che aveva combattuto nelle Brigate internazionali in Spagna . Sino al 1943 la casa di Virginia, a Tolone, sarebbe stata un sicuro punto di riferimento per gli esuli italiani, i perseguitati dalla polizia, i dirigenti del PCI e, in particolare, per gli antifascisti che, numerosi, vi arrivavano dal Friuli. All'inizio di quell'anno, d'accordo con la Direzione del PCI e per preparare la lotta di liberazione in Italia che si prevedeva imminente, Virginia ritornò a Castelnuovo. Già nel giugno del 1943, con il fascismo ancora al potere, "Luisa" riuscì ad organizzare in Friuli manifestazioni antifasciste di donne contro il regime e la guerra e, a poco a poco, il suo ruolo divenne essenziale per lo sviluppo e l'organizzazione, dopo l'armistizio, della lotta di liberazione in Friuli e in tutto il Veneto. "Luisa" s'impegnava senza tregua: organizzava riunioni clandestine, si preoccupava della stesura e della diffusione di materiale di propaganda, raccoglieva fondi e materiali per sostenere le formazioni partigiane, si recava spesso a Milano per mantenere i contatti con il comando del CLN Alta Italia. Per mesi e mesi "Luisa" fu infaticabile; ma all'alba del 19 settembre del 1944, mentre con Wilma Tominez Padovan - altra coraggiosa militante comunista, che l'aveva ospitata per la notte - stava trasportando, da Udine a Trieste, documenti e stampa clandestina delle Brigate Garibaldi, fu arrestata. Rinchiusa nelle carceri del Coroneo, per dieci giorni "Luisa" fu torturata senza che dalla sua bocca uscisse una sola informazione utile ai fascisti; i suoi aguzzini, esasperati, la portarono allora alla Risiera di San Sabba e lì la arsero viva. Del corpo Di Virginia Tonelli non fu poi trovata la minima traccia. L'8 aprile del 1971, alla memoria dell'eroica donna fu conferita la massima onorificenza militare.
Fonte del testo: ANPI - Associazione Nazionale Partigiani d'Italia