Oratione V - Capitolo IX
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22 settembre 2008
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saggi
<dc:title> El libro dell'amore </dc:title>
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El libro dell'amore - Oratione V - Capitolo IX Marsilio Ficino1491
De’ doni d’Amore.
Quello che sia Amore si dichiarò nel nostro discorso, e quale egli sia apparì di sopra per le parole d’Agatone, e che doni conceda agli huomini facilmente per le cose predecte si dichiara. Alcuno amore è semplice, alcuno è scambievole. El semplice, qualunque huomo piglia, fa prudente ad antivedere, acuto a disputare, abbondante nel ragionare, magnanimo alle cose da fare, faceto nelle cose giocose, prompto ne’ giuochi, nelle cose gravi fortissimo. L’amore scambievole, levando e pericoli, arreca sicurtà; levando la dissensione, genera concordia; e schifando la miseria, induce felicità. Ove è reciproca carità non vi sono insidie e tradimenti, sonvi le cose comuni, e sono sbandite le lite’ furti, homicidii, guerre. Tale tranquillità nascere dall’amore scambievole non solo negli animali, ma etiandio ne’ cieli e elementi, Agatone in questa oratione dichiara; e di sopra nella oratione di Eriximaco è largamente dimostro. Nel fine della presente oratione si dice che lo amore, co ’l canto suo, addolcisce la mente degli iddii e degli huomini. E questo intenderà, qualunque si ricorderà essere di sopra dimostro lo amore essere in tutte le cose, e a tutte distendersi.