Entro a povera culla Iddio sen giace
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XIV
Entro a povera culla Iddio sen giace,
E tra fieri tumulti ha in guerra il cuore,
Che a turbargli del sonno anche la pace
S’arma di rimembranze aspre il dolore.
5Sogna, che dietro ad un piacer fugace
Là corre l’Uom ’ve il guida un cieco Amore,
E benchè la ragion mostri fallace
Il suo cammino, ei vuol seguir l’errore.
Quanto, e per chi soffrire a lui conviene
10Gli dimostra il pensiero, e varie forme
Rinnovarsi nel Mondo ognor sua morte.
Ah! se invece di pace acerbe pene
Avvien, ch’il sonno a lui nimico apporte,
Deh! chi risveglia il mio Signor, che dorme?