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Er beccamorto de casa

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Giuseppe Gioachino Belli

1834 Indice:Sonetti romaneschi IV.djvu sonetti letteratura Er beccamorto de casa Intestazione 16 gennaio 2024 75% Da definire

Er zartore Er terremoto de sta notte
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834
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ER BECCAMORTO DE CASA.

     Lo sai chi è cquello che jj’ho ddetto addio
E mm’ha arisposto senza comprimenti?
Quell’è un marchese, un aventore mio:
Inzomma, è un antro1 de li mi’ crïenti.

     Eh! ssémo amichi antichi assai, perch’io
J’ho ssotterrati tutti li parenti;
E ll’urtimo l’antr’anno è stato un zio,
Che ll’arricchì mmorenno d’accidenti.

     Sappi ch’è un gran bravissimo siggnore
Che ppaga li mortori da sovrano,
Come faranno a llui quanno che mmore.

     Pe’ cquesto io spero che nun zii2 lontano,
Co’ l’ajjuto de Ddio, d’avé l’onore
De seppellillo io co’ le mi’ mano.

5 dicembre 1834.

Note

  1. Altro.
  2. Non sia.