Vai al contenuto

Er cotto sporpato

Da Wikisource.
Giuseppe Gioachino Belli

1830 Indice:Sonetti romaneschi I.djvu sonetti letteratura Er cotto sporpato Intestazione 13 febbraio 2024 100% Da definire

Fremma, fremma Er ciàncico
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1830

[p. 90 modifica]

ER COTTO SPORPATO.1

     Evviva er zor-Don-Dezzio-co’-le-mela!2
Ste strade sce l’avete ariserciate3...
Ah, ddiscevo accusì de scèrta tela4
Che sse venneva sulle cantonate.

     Dite la verità, ttanto ve pela?5
Su, ffateve usscì er rospo,6 vommitate:6
Eh vvia, co’ nnoi cucchieri ste frustate?7
Cascate male assai:8 sémo de vela.9

     Pare che cquanno ve smicciate10 quella
Benedetta-pòzz’-èsse,11 fòr dall’occhi
Ve vojji schizzà vvia la coratella.

     Pare ch’avete d’aspettà li ggnocchi!12
V’annerebbe un bocchino,13 eh sor Brighella?
Oh annateve a ccercà chi ve l’immocchi.14

13 ottobre 1830.

Note

  1. Innamorato cotto-spolpato.
  2. [Si dice comunemente a chi cammina adagio, con tutto il suo comodo.]
  3. Riselciate. Questa si usa con chi passa continuamente sopra una strada per alcun fine.
  4. Quando chi parla è interrogato sul senso del suo discorso, ed egli non vuole rispondere a tuono, dice quello che riporta il verso.
  5. Vi scotta? (questo amore).
  6. 6,0 6,1 Parlate.
  7. A noi non se ne dànno ad intendere di queste.
  8. Capitate male.
  9. Siamo in umore di dar la baja.
  10. Guardate.
  11. [Possa essere.]
  12. State a bocca aperta come aspettaste ecc.
  13. Vi anderebbea genio un bocchino? Bocchino: cosa che cada in bocca aperta a riceverla.
  14. Chi ve lo imbocchi.