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Er tribbunale der Governo

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Giuseppe Gioachino Belli

1835 Indice:Sonetti romaneschi IV.djvu sonetti letteratura Er tribbunale der Governo Intestazione 3 luglio 2024 75% Da definire

San Vincenz'e Ssatanassio a Ttrevi Sentite che ccaso
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835

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ER TRIBBUNALE DER GOVERNO.1

     Eccoli cqua sti ggiudisci da jjanna,2
Che pporteno la spada e la pianeta.3
So’ cquattr’anni e ’r proscesso nun ze manna;4
E la popolazzione ha da stà cquieta.

     Pe’ cquer Cristo è una gran lègge tiranna!
Tené er distin d’un omo tra le déta,
E nun volé spidijje la condanna
Prima de fàllo infrascicà5 in zegreta!

     Doppo annata6 la causa a l’infinito,
Caso ch’un poveretto esschi7 innoscente
Chi jj’arifà cquell’anni ch’ha ppatito?

     E ss’è ppoi sentenziato dilinquente,
Quanno va ssu le forche è ccompatito,
Perché er dilitto nun ze tiè ppiù a mmente.

23 aprile 1835.

Note

  1. Così chiamasi il Tribunale criminale.
  2. Da ghianda.
  3. [Cioè: “Che son giudici e preti nello stesso tempo.„ Per spada, qui, s’intende semplicemente quella simbolica della Giustizia.]
  4. Non si manda.
  5. Di farlo infracidare.
  6. Andata.
  7. Esca.