Ercole (Euripide)/Quarto stasimo

Da Wikisource.
../Quarto episodio

../Quinto episodio IncludiIntestazione 18 febbraio 2022 100% Da definire

Euripide - Ercole (423 a.C./420 a.C.)
Traduzione dal greco di Ettore Romagnoli (1928)
Quarto stasimo
Quarto episodio Quinto episodio
[p. 157 modifica]

Dall’interno si ode un alto urlo di
anfitrione
O misero me!
coro
Oh Giove! Presto privato il tuo figlio
sarà dei figli: le crude implacabili
Vendette furenti
l’abbatteranno sotto i tormenti.
Incomincia la danza, e non i timpani,
non il tirso l’allegra di Bromio.
anfitrione
Oh casa mia!
coro
Sangue ella chiede, e non l’umor dei grappoli
stillante, di Dïòniso.
anfitrione
Volgete a fuga il piede, o figli!

[p. 158 modifica]

coro
Ahi, cantici
odo suonare infesti.
Dei figli su la traccia
rompono in caccia.
Non sarà che tal rabida
danza nella magione ìrrita resti.
a
Ahimè, sciagure!
coro
a
Ahi, ahi!
Quanto gemo pel padre vegliardo,
per la madre che i pargoli
ha generati indarno!
b
Oh, senti, senti!
Scuote la casa un turbine!
Il tetto traballa!
c
Ahi, ahi!
O figlia di Giove, che fai?
Un tremoto tartàreo,
come un dí per Encèlado1, avventi
contro la reggia, o Palla!
Dal palazzo esce un messaggero.

Note

  1. [p. 301 modifica]Encèlado: allude al terremoto pel quale Pallade rovesciò la Sicilia sul gigante Encelado.