Favole (La Fontaine)/Libro quarto/VI - Battaglia di Topi e di Donnole
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Se penetrar le Donnole
potesser nelle strette
casupole dei Topi,
vedreste quelle bestie in men d’un’ora
fare di lor polpette,
tanto è l’odio che sempre le divora.
Un anno che sul numero
poté contar de’ suoi
re Topolon, l’esercito
spiegò dei Topi eroi.
Di contro anche le Donnole
spiegaron le bandiere,
e le schiere respingono le schiere.
Ondeggia la vittoria,
di sangue i campi scorrono,
ma alfin, narra l’istoria,
i Topi le toccarono.
In fuga vanno, scappano,
per quanto Psicarpace
e il gran Meridarpace e il forte, invitto
Artapace sostengano il conflitto.
Alfin bisognò cedere
soldati e generali:
ma se la minutaglia
e la minor canaglia
poté trovar ricovero
nei buchi, nelle fratte,
e ringraziar le stelle,
i pezzi grossi vi lasciâr la pelle.
E la ragion fu questa
che sui nemici per incuter tema,
o per segno di grado e dignità,
avea ciascuno in testa
qualche cimiero o piuma o diadema.
Se pei crepi passò la razzapaglia,
per quanto numerosa,
per le piume non fu la stessa cosa.
Non è picciol pericolo,
amici, aver la testa coronata,
e i troppi lunghi strascichi
tolsero a fior d’eroi la ritirata.
Qualunque evento accada,
state sicuri, o piccoli,
che avrete per scappar sempre una strada.