Favole (La Fontaine)/Libro secondo/XI - Il Leone e il Topo

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Libro secondo

XI - Il Leone e il Topo

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Jean de La Fontaine - Favole (1669)
Traduzione dal francese di Emilio De Marchi (XIX secolo)
Libro secondo

XI - Il Leone e il Topo
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Piccoli e grandi rendi ognun contento,
ché di tutti si ha d’uopo in questo mondo.
Di tale verità la prova è in fondo
delle seguenti favole,
ed anche in fondo a cento.

Un Topo disgraziato
cadde un dì nella zampa d’un Leone,
che volendo stavolta dimostrare,
d’esser quel re ch’egli è, lo lascia andare.

Un compenso trovò la buon’azione:
e per quanto è difficile il pensare
che d’un Topo bisogno abbia un Leone,
avvenne invece ciò che sentirete.

Uscendo un dì la belva
dalla sua selva, diede in una rete,
contro la qual non valgono i ruggiti.
Morta sarìa, se il Topo prontamente
non fosse accorso a trarnela d’impaccio;
ch’ei fe’ tanto, menando intorno il dente,
che ruppe i nodi e sgrovigliò quel laccio.

Più d’ogni rabbia e d’ogni violenza,
il tempo vale e vale la pazienza.