Libro quarto - Capitolo 164
../163
../165
IncludiIntestazione
17 settembre 2008
75%
letteratura
<dc:title> Filocolo </dc:title>
<dc:creator opt:role="aut">Giovanni Boccaccio</dc:creator>
<dc:date>1336</dc:date>
<dc:subject></dc:subject>
<dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights>
<dc:rights>GFDL</dc:rights>
<dc:relation></dc:relation>
<dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Filocolo/Libro_quarto/164&oldid=-</dc:identifier>
<dc:revisiondatestamp>20110417162750</dc:revisiondatestamp>
//it.wikisource.org/w/index.php?title=Filocolo/Libro_quarto/164&oldid=-
20110417162750
Filocolo - Libro quarto - Capitolo 164 Giovanni Boccaccio1336
Libro quarto - Capitolo 164
Menedon che la sua promissione non avea similemente messa in oblio, dimandati all’amiraglio compagni, e da lui molti nobili giovani della città ricevuti, con varii vestimenti di seta sopra i correnti cavalli, di simile vesta coperti, più volte mentre la festa durò, quando con bigordi e quando con bandiere, i cavalli, tutti risonanti di tintinnanti sonagli, armeggiando, onorevolemente la festa essaltò. Ma Ascalion volonterosamente il suo voto avria fornito, ma, non guarito ancora delle ferite ricevute alla passata battaglia, alla gran pruova, di che vantato s’era, non avria potuto resistere: però, comandandolo Biancifiore, se ne rimase. E Messaallino similmente, lontano a’ suoi regni, non poté il suo vanto allora adempiere, ma riserbollo a fornire nella loro tornata a Marmorina.