Filocolo/Libro quarto/21

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Libro quarto - Capitolo 21

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Rispose Filocolo poi che la reina tacque: - Discreta donna, assai è da lodare la vostra risposta, ma non per tanto molta d’ammirazione mi porge, però che di ciò che diffinito avete della proposta quistione, io terrei che il contrario fosse da giudicare, con ciò sia cosa che generalmente tra gli amanti soglia essere questa consuetudine, cioè disiderare di portare sopra sé alcuna delle gioie della cosa amata, però che di quelle le più volte più che di tutto il rimanente si sogliono gloriare, e, quella sentendo sopra sé, nell’animo si rallegrano. E come voi potete avere udito, Paris rade volte o nulla entrava nell’aspre battaglie contra i Greci sanza soprasegnale donatogli dalla sua Elena, credendosi per quello molto meglio, che sanza quello, valere: e certo, secondo il mio giudicio, il suo pensiero non era vano. Per la qual cosa io così direi che, sì come voi diceste, saviamente fece la giovane, non diffinendo però come voi faceste, ma in questa maniera: conoscendo la giovane che da’ due giovani era molto amata e ella più che l’uno amare non potesse, però che amore indivisibile cosa si truova, ella l’uno dell’amore che le portava volle guiderdonare, acciò che tale benivolenza non rimanesse da lei inguiderdonata, e donogli la sua ghirlanda in merito di ciò. All’altro, cui ella amava, volle porgere ardire e ferma speranza del suo amore, levandogli la sua ghirlanda e ponendola a sé: nel quale levare gli mostrò sé essergli obligata per la presa ghirlanda; e però, a mio giudicio, più costui a cui tolse, che quello a cui donò amava -.