Libro quarto - Capitolo 40
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17 settembre 2008
75%
letteratura
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<dc:creator opt:role="aut">Giovanni Boccaccio</dc:creator>
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Filocolo - Libro quarto - Capitolo 40 Giovanni Boccaccio1336
Libro quarto - Capitolo 40
A questa donna così la reina rispose: - Certo delle due giovani quella ne pare che più il vostro fratello ami, e più da lui deggia essere amata, che dubitando vergognosa rimase sanza abbracciarlo: e per che questo ne paia, questa è la ragione. Amore, sì come noi sappiamo, sempre fa timidi coloro in cui dimora, e dove maggior parte è d’esso, similmente maggiore temenza. E questo avviene per che lo ’ntendimento della cosa amata non si può intero sapere; che se si potesse sapere, molte cose, temendo di non spiacere, non si fanno che si farebbono, però che ciascuno sa che spiacendo si toglie cagione d’essere amato: e con questa temenza e con amore sempre dimora vergogna, e non sanza ragione. Adunque, tornando alla nostra quistione, diciamo che atto di veramente innamorata fu quello di quella che timida si mostrò e vergognosa. Quello dell’altra, più tosto di scelerata libidinosa che d’innamorata fu sembiante: e però essendo egli più da colei amato, più dee lei, secondo il nostro giudicio, amare -.