Filocolo/Libro quarto/84

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Libro quarto - Capitolo 84

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"Qui venne, già sono passati sei mesi, Antonio, ausonico mercatante, e ’l compagno suo, e a me, come a loro caro amico, richiedendo aiuto e consiglio, davanti mi presentarono la bella giovane la quale voi cercando andate, e dissermi: "Dario, noi vegnamo delli occidentali paesi, quivi per avventura chiamati da Felice re di Spagna. Di suo patto e nostro per questa giovane tutti i nostri tesori gli donammo, e qui menata l’abbiamo acciò che al signore la vendiamo, e di lei oltre a’ nostri tesori gran quantità guadagnare intendiamo: però ponici in via come questo possiamo ad effetto recare". Le quali cose udendo, io incontanente all’amiraglio nostro signore li menai, e, narratogli la bisogna di costoro, e fattagli venire Biancifiore davanti, tanto gli piacque, che sanza niuno patteggiare comandò che i tesori che costata era a’ mercatanti fossero loro radoppiati, e la giovane rimanesse a lui; e così fu fatto. I mercatanti si partirono, e Biancifiore, rimasa, dall’amiraglio fu fatta mettere in una torre grandissima e bella, qui assai vicina, con altre molte donzelle in simile maniere comperate; e quivi, al fine ch’io vi dirò, essa e l’altre sotto grandissima guardia sono guardate. Sì com’io credo che voi sapete, l’amiraglio di cui davanti parlammo, è suggetto del potentissimo correggitore di Bambillonia, e a lui ogni dieci anni una volta per tributo conviene che gli mandi infinita quantità di tesori, e cento pulcelle bellissime. E egli, acciò che nella grazia del signore interamente permanga, quanto più può s’ingegna d’averle belle e nobili, né alcuna n’è nel mondo che bella sia, la quale per tesoro avere si potesse, che egli a quantità guardasse, ma, che che volesse costasse, e’ converrebbe che sua fosse: e ciò può egli ben fare, però che il suo tesoro è infinito. E com’io v’ho detto, a fine di donarle al signore il fa; e come egli l’ha, in quella torre le guarda, dove alcuna che pulcella non sia, non può aver luogo. Ma prima che io a porgervi alcun consiglio proceda, vi voglio divisare come queste pulcelle in questa torre dimorano, e sotto che guardia: le quali cose udite, forse voi così com’io vi saprete consigliare.