Libro quinto - Capitolo 82
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17 settembre 2008
75%
letteratura
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<dc:creator opt:role="aut">Giovanni Boccaccio</dc:creator>
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Filocolo - Libro quinto - Capitolo 82 Giovanni Boccaccio1336
Libro quinto - Capitolo 82
Mentre la gran festa dura, e Biancifiore è dal re e dalla reina come figliuola onorata, da loro saputo che d’imperiale stirpe discesa sia, domandatole delle passate offese perdono, alle quali etterno silenzio ella comandò e pregò che fosse, più giorni trapassano. Dopo i quali, già alquanto riposandosi il festeggiare, Florio domanda che il re e la reina si dispongano a prendere la santa fede, sì come promesso aveano, e appresso loro tutto il marmorino popolo e l’altro rimanente del regno: al cui piacere il re si dispose in tutto. E fatto in una gran piazza ragunare la molta gente della città, tacitamente la predicazione di Ilario ascoltarono, dopo la quale il re prima e la reina appresso e tutta l’altra gente, uomini e femine, piccoli e grandi, presero da Ilario il santo lavacro. La qual cosa fatta, Florio per tutto il regno mandò legati a seminare la santa semenza, e per tutto mandò comandando che chi la sua grazia disiderasse, prendesse il battesimo, e abbattessero i fallaci idoli a reverenza fatti de’ falsi iddii: e de’ templi fatti a loro facessero templi al vero Iddio dedicati, e lui adorassero e temessero e amassero. Il cui comandamento non dopo molto tempo per tutto fu messo ad essecuzione.