Fiore/CCXXVIII

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CCXXVIII

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CCXXVIII

[L’Amante.]

     Quand’i’ udi’ quel buon risposto fino
che la gentil rispuose, mi levai
ed a la balestriera m’addrizzai,
4ché quel sí era il mi’ dritto cammino,
e sí v’andai come buon pellegrino,
ch’un bordon noderuto v’apportai,
e la scarsella non dimenticai,
8la qual v’appiccò buon mastro divino.
     Tutto mi’ arnese tal chent’ i’ portava,
se di condurl’al porto in mia ventura,1
11di toccarne le ’rlique i’ pur pensava.
Nel mi’ bordon non avea ferratura,
ché giá mai contra pietre no ll’urtava;
14la scarsella sí era san costura.

Note

  1. [p. 382 modifica]son. 228, v. 10. Mi sembra necessario correggere in se il s’è delle stampe; è da riferire a pensava (v. 11).