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Galateo ovvero de' costumi/VII

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Capitolo VII

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VI VIII
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Cap. VII. Come debba ognuno vestire per non mostrare dispregio degli altri.

33. Ben vestito dee andar ciascuno, secondo sua condizione, e secondo sua età; perciocchè, altrimenti facendo, pare che egli sprezzi la gente. E perciò solevano i cittadini di Padova prendersi ad onta, quando alcun gentiluomo viniziano andava per la loro città in saio: quasi gli fosse avviso di essere in contado. E non solamente vogliono i vestimenti essere di fini panni; ma si dee l’uomo sforzare di ritrarsi più che può al costume degli altri cittadini, e lasciarsi volgere alle usanze; comecchè forse meno comode o meno leggiadre che le antiche per avventura non erano, o non gli parevano a lui. E se [p. 20 modifica]tutta la tua città averà tonduti i capelli, non si vuol portar la zazzera; o dove gli altri cittadini sieno con la barba, tagliarlati tu; perciocchè questo è un contraddire agli altri; la qual cosa, cioè il contraddire nel costumar con le persone, non si dee fare se non in caso di necessità, come noi diremo poco appresso; imperocchè questo, innanzi ad ogni altro cattivo vezzo, ci rende odiosi al più delle persone. Non è adunque da opporsi alle usanze comuni in questi cotali fatti, ma da secondarle mezzanamente; acciocchè tu solo non sii colui che nelle tue contrade abbia la guarnaccia lunga fino in sul tallone, ove tutti gli altri la portino cortissima poco più giù che la cintura: perciocchè, come avviene a chi ha il viso forte ricagnato (che altro non è a dire, che averlo contra l’usanza, secondo la quale la natura gli fa ne’ più), che tutta la gente si rivolge a guatar pur lui; così interviene a coloro che vanno vestiti non secondo l’usanza de’ più, ma secondo l’appetito loro, e con belle zazzere lunghe; o che la barba hanno raccorciata o rasa; o che portano le cuffie, o certi berrettoni grandi alla tedesca, che ciascuno si volge a mirarli, e fassi loro cerchio, come a coloro i quali pare che abbiano preso a vincere la pugna incontro a tutta la contrada ove essi vivono

34. Vogliono essere ancora le veste asset[p. 21 modifica]tate, e che bene stiano alla persona; perchè coloro che hanno le robe ricche e nobili, ma in maniera sconce che elle non paiono fatte a lor dosso, fanno segno dell’una delle due cose; o che eglino niuna considerazione abbiano di dover piacere, nè dispiacere alle genti, o che non conoscano, che si sia nè grazia, nè misura alcuna. Costoro adunque co’ loro modi generano sospetto negli animi delle persone con le quali usano, che poca stima facciano di loro; e perciò sono mal volentier ricevuti nel più delle brigate, e poco cari avutivi.