Geografia fisica/Il mare/1

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I. Distribuzione dei mari e delle terre

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Il mare Il mare - 2
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i. — distribuzione dei mari e delle terre.

204. Chi è nato e cresciuto nell’interno delle terre, abituato a prendere le misure delle distanze e della vastità dei piani, delle valli, dei monti, è tratto facilmente ad esagerarsi l’idea della vastità della terra asciutta in confronto di quella delle acque, cui non ebbe mai occasione di veder ricoprire più vaste estensioni di quelle dei fiumi e dei laghi. Mi si porti il lettore, se già non vi si trova stanziato, là dove il mare bagna i confini della nostra Penisola, e se non gli basta d’aver disteso l’attonito sguardo sopra il mare senza confini che gli si spiana ai piedi, provi ad imbarcarsi sopra un vascello che faccia vela per paesi lontani.

205. Attraversato il Mediterraneo con una corsa di molti giorni, uscito dallo stretto di Gibilterra, il [p. 96 modifica]navigante vedrà presto dileguarsi lontano lontano le terre; ovunque giri lo sguardo altro non gli appare che cielo e acqua, e per quanto soffino i venti, per quanto il vapore giri incessante l’elice o le ruote, passeranno settimane e mesi, prima che gli sia concesso di rivedere una terra dove potrà approdare, convinto che la porzione della superficie del globo costantemente sommersa dalle acque, è di lunga mano maggiore di quella che le terre ricoprono.

206. La geografia ci dà una misura esatta delle terre e dei mari, mostrandoci come questi occupino in realtà quasi tre quarti della superficie del pianeta.

207. Mettetevi davanti un globo artificiale e fatelo girare lentamente sul suo asse. Come vi appare evidente questa maggiore vastità dei mari in confronto di quella delle terre! Ma quante altre nozioni interessantissime vi andrete acquistando riguardo alla distribuzione e ai mutui rapporti di quelli e di queste!

208. Conoscerete in primo luogo che i grandi bacini delle acque sono per la massima parte in comunicazione fra loro, sicchè formano un solo sconfinato serbatojo, che appunto chiamasi mare. Le terre d’altra parte sono divise in isole, penisole e continenti dal mare stesso che forma in mezzo ad esse quasi una rete, un labirinto di canali grandi e piccoli, che si chiamano mari, golfi, canali, maniche e stretti. L’Europa è un continente; l’Italia una penisola, circondata da tante isole piccole o grandi come la Sicilia, la Sardegna e la Corsica.

209. Osservate in secondo luogo come le terre siano estese ed aggruppate piuttosto a nord che a sud dell’equatore. L’Italia, per esempio, è tutta cinta all’ingiro da terre cento volte più vaste di essa, mentre [p. 97 modifica]la Nuova Zelanda che a un dipresso ne occupa il posto nell’altro emisfero, è come perduta in seno ad un mare senza confini. Questa posizione dell’Italia in rapporto colle terre dove si svilupparono le antiche civiltà, contribuì non poco a farne l’antica regina del mondo; come la posizione della Gran Brettagna, all’imbocco, per dir così, del grande Oceano, contribuì non poco a farne la moderna regina dei mari.

210. Osservate in terzo luogo come la superficie asciutta del globo è irregolare, formando dei rilievi ineguali, sparsi di monti, di colli, di valli e di laghi. Ma questi rilievi inclinano da ogni parte verso il mare, che ne bagna tutto all’ingiro le basi. Le terre ci mostrano parzialmente quale sia la configurazione generale della superficie solida del pianeta, non altro cioè che un gran numero di rilievi maggiori o minori, che si alternano con altrettante maggiori o minori depressioni. Sono le massime depressioni quelle in cui furono costrette, per legge di gravità, a radunarsi le acque, e si chiamarono mari. Rimasero perciò asciutti i maggiori rilievi, che si chiamarono terre.

211. Nei capitoli precedenti occorse sovente di far menzione del mare. Abbiamo veduto che dal mare proviene la massima parte dei vapori di cui l’atmosfera è pregna continuamente; che le correnti terrestri si versano incessatamente in questo gran serbatojo delle acque e vi depongono il frutto delle loro enormi rapine esercitate sulle terre. Ora è il momento di concentrare la nostra attenzione su quella università delle acque e di esplorarvi almeno i principali di quei grandiosi fenomeni che si svolgono nel suo seno.