Geografia fisica/Il mare/2

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II. Origine della salsedine marina

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ii. — origine della salsedine marina.

212. È a tutti noto che l’acqua del mare è ben diversa da quella che si incontra d’ordinario sulle terre: questa è dolce, quella intensamente salata, contenendo una quantità considerevole di certe sostanze la cui presenza non è punto avvertita da voi nell’acqua ordinaria delle sorgenti e dei fiumi. Una goccia d’acqua attinta ad una sorgente, lasciandola svaporare sopra una tersa lamina di vetro, sarà difficile che vi lasci un residuo di materia solida percettibile all’occhio. Voi sapete però (§ 117) che l’acqua delle sorgenti, apparentemente più pura, contiene disciolte diverse sostanze minerali, le quali rimangono sotto la forma di sedimento, quando essa si risolve in vapori. Ma dette sostanze vi si trovano in dose così piccola, che una goccia non ne possiede abbastanza per formare un sedimento visibile. Prendete invece una goccia d’acqua di mare e vedrete se, lasciandola evaporare sopra una lamina di vetro, come abbiam detto, non vi lascia un punto, quasi una pellicola bianca, e se questa, guardata col microscopio, non si mostra composta di un gruppo di minutissimi cristalli di sale comune. Non importa da qual mare od a qual punto di esso avrete attinta la vostra goccia di acqua: lasciatela svaporare, e vi lascerà sempre un residuo composto di cristalli di sale da cucina.

213. Vi hanno però altre sostanze minerali che si scoprono costantemente disciolte nell’acqua marina. Il sale comune però è quello che vi sovrabbonda, e di esso soltanto vogliamo per ora occuparci. D’onde vien esso? Tutto il sale marino proviene dall’erosione delle rocce? [p. 99 modifica]

214. Si è già veduto (§§ 125 e 132) che l’acqua, tanto nell’interno del globo quanto alla sua superficie, discioglie continuamente i minerali componenti le roccie. Uno di questi, per sua natura solubilissimo, è il sale. Non vi è forse sorgente o fiume che non ne contenga almeno qualche atomo, per recarlo al mare in tributo: sicchè, fatta la somma di quanto ne contengono le acque di tutti i fiumi del mondo, si trova che è molto considerevole la quantità di sal comune che ogni anno è portato al mare dalle acque dolci.

215. Il mare ritorna all’atmosfera, sciolta in vapori, una quantità d’acqua pari a quella che gli recano o le pioggie direttamente, o indirettamente i fiumi: ma il sale che riceve invece vi resta. Voi vedete infatti che facendo evaporare dell’acqua salata in un vaso, quando l’acqua se ne è ita, vi rimane il sale. Così deve avvenire nel mare. Siccome intanto i fiumi continuano a recarvi sempre nuovo sale, così la salsedine marina, non solo deve mantenersi, ma crescere, benchè con estrema lentezza, di giorno in giorno.

216. Ciò nonostante l’acqua dell’Oceano è ben lontana ancora dal punto di saturazione. Quella dell’Atlantico, per esempio, computando oltre il sal comune anche gli altri sali, non ne contiene su per giù che il tre e mezzo per cento. Vi hanno invece nell’interno dei continenti dei laghi eccessivamente salati, come il Mar Morto, per esempio, che ne contiene più del ventiquattro per cento.