Giace gran Donna; di color di morte
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XIII
Giace gran Donna; di color di morte
Tinta le guance, e lagrimosa il volto,
E al suol rivolge le pupille smorte,
Per non mirar quanto il destin le ha tolto.
5Languido cade il braccio, che sì forte
Il Mondo a soggiogar fu pria rivolto;
Gli antichi esempi di volubil sorte
L’ira del Cielo in lei tutti ha raccolto.
Passaggier, che la miri, or dimmi: è questa
10Quella che fu nella trascorsa etate
Chiara per tante memorande gesta?
Ah! tu piangi, chè in lei le già passate
Glorie più non ravvisi, e sol le resta
Il misero piacer di far pietate.