Gli assempri/Assempro d'un usuraio, el quale doppo la sua morte apparbe a un suo figliuolo a modo d'umbra d'un fummo nero, e disse ch'era dannato

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Assempro d'un usuraio, el quale doppo la sua morte apparbe a un suo figliuolo a modo d'umbra d'un fummo nero, e disse ch'era dannato

../D'uno ipocrito che morendo diceva a' figliuoli che l'aitassero, però che 'l diavolo nel portava: e cosi dicendo morì ../Del giudicio d'un uomo, el quale aveva fatto fascio d'ogni mal guadagno IncludiIntestazione 23 aprile 2023 75% Da definire

Assempro d'un usuraio, el quale doppo la sua morte apparbe a un suo figliuolo a modo d'umbra d'un fummo nero, e disse ch'era dannato
D'uno ipocrito che morendo diceva a' figliuoli che l'aitassero, però che 'l diavolo nel portava: e cosi dicendo morì Del giudicio d'un uomo, el quale aveva fatto fascio d'ogni mal guadagno

[p. 42 modifica]Assempro d’un usuraio, el quale doppo la sua morte apparbe a un suo figliuolo a modo d’umbra d'un fummo nero, e disse ch‘ era dannato.

CAP. 9.º


Fue un usuraio ne la città di Lucca el quale aveva due figliuoli, l’uno de’ quali era mercatante, l’altro studiava ed era sufficiente e virtuoso giovano. Avvenne che ’l padre infermò, sicché i figliuoli mandaro per un frate minore per farlo confessare et acconciare dell’anima sua; unde che confessandolo e trovando [p. 43 modifica]che aveva d’usura ciò che aveva nel mondo, el costregneva che rendesse l’usura altrimenti non si poteva salvare, nè ricevarebbe da Dio grazia e misericordia de’ suoi peccati. Rispose che s’egli rendesse l’usura e’ suoi figliùoli rimarrebber povari, che per nullo modo gli voleva lassar poveri. Assai li disse al religioso, non lo potè mutare del suo proposito; sicchè tornò in corte a figliuoli, e disse 1o’ come ’l padre loro non si voleva acconciare dell’anima sua per non lassargli povari; sicchè la salute e la dannazione dell’anima del padre loro stava ne le lor mani: e pregandogli che dovessero pregare el padre loro che lassasse che l’usura si rendesse, e che s’acconciasse dell’anima sua bene diligentemente, e che se questo non facessero Idio ne gli pagarebbe, e che eglino mandavano l’anima del padre loro allo ’nferno; e che Idio lo’ ’l richiederebbe de le lor mani. E con molte altre savie parole li costregneva che ciò facessero. Allora rispose el figliuol maggiore ch’era mercatante, e disse che ciò non voleva fare per nullo modo però che non voleva rimaner povaro. Il figliuol minore che studiava tacette un poco, e poi si rivolse al fratello e con uno amaro sospiro gli disse: Ecco io non voglio essere cagione de la dannazione di nostro padre, e però ti prego che tu [p. 44 modifica]acconsenta che l'usura si renda, et abbiti le dote di nostra madre, la tua parte e la mia, che son presso che cio che ti può toccare in parte, et io entrerò a servire Idio in qualche religione. Non voleva acconsentire el fratello per nullo modo; ma pur fu tanta la infestazione1 che li fece el religioso et eziandio el fratello che finalmente pure acconsenti. E cosi andann’al padre e tanto le dissero, che si confessò e s’acconciò e lassò che l’usura fusse renduta. E morto egli, fu renduta l’usura bene e diligentemente. E fatto questo, al giovano si fece frate minore, e col sopradetto religioso che acconciò el padre suo si partir di Lucca et andarne a Pistoia. Et essendo quasi a mezza via, in su la meriggiana, si posero a sedere per riposarsi e dormire un poco: ed ecco subbitamente che appannaro gli occhi al giovano fu chiamato per lo suo proppio nome da una molto dolorosa boce, sicchè subbito si svegliaro e levarsi tutti isbalorditi, però che quando si posero a dormire intorno a loro da veruna par[p. 45 modifica]te non avevano veluta persona. E mirando e vollendosi di torno, viddero un fummo nero quasi ombra di persona; tanto scura et orribile che quasi venner meno de la paura. Allora el giovano, prendendo fiducia in Dio e nel Beato misser Santo Francesco, lo scongiurò da la parte di Dio che gli dovesse dire chi egli fusse e che volesse. Allora di quell’ombra gli rispose una molto dolorosa boce e disse: Sappi che io so’ l’anima di tuo padre, el quale so’ dannato a le pene etternali de le quali pene mai non escirò. Allora el giovano incominciò fortemente a piangere e disse: Come può es sere questo, concio sia cosa che voi vi confessaste e v’acconciaste come diè fare ogni fedel cristiano, e rendessi l’usura pienamente come voi lassaste per testamento? Or qual è la cagione de la vostra dannazione? Rispose la boce di quell’ombra e disse: La cagione è che benchè io mi confessasse e lassasse che l’usura fosse renduta, nondimeno tuttavolta ebbi nell’animo che se io campasse di non renderla; unde per questo so’ dannato a le pene del lo ’nferno; e questa visione t’è concessa da Dio per la carità che tu avesti inverso di me; che perchè io mi salvasse, in quanto ti fu possibile ti disponesti di vivere sempre in penetenzia; sicchè acciò che tu sia forte e co[p. 46 modifica]stante ne la pazienzia e nell’umilità, e che tu salvi l’anima tua, t’ha voluto Idio dimostrare la mia dannazione. E dette queste parole, l’ombra e la boce subito disparbe. Fummi detto questo assempro da un uomo degno di fede e di buona conscienzia, e1 quale l’aveva udito dal sopra detto religioso.


Note

  1. L’orig. ha infestatio’ che io apostrofo. Ma mi sembra che non si possa fare a meno di correggerla. Così l’andann’ che segue vuol esser letto per andarono o andonno.