Gli assempri/D'un giovano che diceva ogni di una orazione de la Vergine Maria, la vidde poi trenta dì innanzi a la morte sua
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D’un giovano che diceva ogni dì una orazione de la Vergine Maria, la vidde poi trenta dì innanzi a la morte sua.
CAP. 33.°
Fue un giovano ne la città di Siena el quale per certo difetto fu messo in prigione. Avenne che essendo in prigione gli fu prestato un libro acciò ch’egli el leggesse per ispassar tempo, e leggendo vi trovò scritto un orazione nella quale si conteneva sette parole che Cristo disse in su la croce. Unde per reverenzia de la passione di Cristo e del dolore el quale la Vergine Maria ebbe quando vidde el suo figliuolo in tanta pena per la redenzione dell’umana generazione, si pose in cuore di dirla ogni di in ginocchioni devotamente. Et escendo poi di prigione; poco tempo stette che cadde nel male del tisico, e cosi stette alquanto tempo e per nulla cagione lassò mai la predetta orazione, che ogni dì non la dicesse de votamente. E poi venendo al fine suo, et una mattina aggravando, quasi pareva per dare e’ tratti. Sicché le donne che gli erano d’intorno el cominciaro a segnare co’ la candela bene detta. Allora el giovano vedendosi segnare, disse a le donne; non temete ch’io non morrò insino a vespero, che a quell’ora farà trenta dì che io viddi la Vergine Maria la quale sarà in mio aiutorio. Allora le donne dimandandolo, disse come aveva detta la predetta orazione. E po’ allora del vespero con molta contrizione e pace passò di questa vita, siccome aveva prenunziato. El sopradetto assempro udii da una venerabile donna la quale si ritrovò presente a ogni cosa.