I funghi mangerecci e velenosi dell'Europa media/Parte speciale/Descrizione delle specie/Licoperdacee/Lycoperdon/Lycoperdon caelatum

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Lycoperdon caelatum

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Descrizione delle specie - Lycoperdon bovista Descrizione delle specie - Imenogastracee
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Lycoperdon caelatum Bull. — Tav. CXI.

Ital. Vescia areolata. Volg. Sloffa, Sloffa d’ors, Pett de loff. Franc. Lycoperdon ciselé. Ted. Hasenstaubpilz.

Ha sovente la medesima forma e dimensione della Vescia maggiore, ma generalmente è molto più ristretta alla base dove termina talvolta in una specie di gambo. È circoscritta da una sola membrana, attaccata alla polpa interna e non libera come nella Vescia maggiore; la superfìcie è coperta da piccoli fiocchi foggiati a punta da sembrare degli aculei, che poi scompaiono ed appariscono in loro vece delle areole quadrangolari, fioccose, che resistono finchÈ il fungo si discioglie; l’interno non è tutto omogeneo, ma la parte superiore che corrisponde alla testa del fungo è carnosa, compatta e fertile, mentre la parte inferiore dove si restringe è fioccosa, sterile, tutta disposta a cellule o piccole cavità. La parte carnosa ned fungo giovane è bianca, poi diventa gialla e molle, indi si scioglie in una polvere fioccosa di colore olivaceo-tabacino. Le spore sono globose, liscie, gialle, dai 4-5 μ. di diametro; i basidii clavati, 15-22 × 8-9 μ.: le ife del capillizio gialle, ramose, larghe fino ai 12 μ. [p. 120 modifica]

Cresce in file, sovente assai numerosa, nei prati di montagna, pascoli, in estate e più rara in autunno.

La Vescia areolata si presta ai medesimi usi della Vescia maggiore, ma è di qualità inferiore mancandole il gusto squisito della medesima. Nella scelta degli individui si deve aver riguardo all’età, quando la polpa è bianca; inoltre si deve togliere la parte cellulosa che forma la base del fungo, la quale è insipida, tenace ed indigesta.

Molte altre specie di Vescia vi sono, tutte più piccole delle due qui descritte e disegnate; talune anche fornite di un gambo abbastanza lungo che porta all’apice il ricettacolo di forma globosa: tutte, come già dissi, sono mangereccie, basta soltanto che vengano raccolte giovani, quando la polpa interna è ancora bianca e che nelle specie in cui la base è sterile, cioè composta di tessuto fioccoso e celluloso, venga tolta detta parte, servendosi pel cibo soltanto della parte compatta, omogenea e carnosa. Spiegazione delle figure: a Fungo perfettamente sviluppato, un esemplare però con base più ristretta a forma di gambo. b Fungo sezionato verticalmente, c Basidii, d Spore ed ife del capillizio.

Famiglia delle Imenogastracee


Genere Rhizopogon.

Funghi carnoso-tenaci o coriacei, globosi, tuberiformi, con peridio membranaceo coperto da una reticolazione miceliale; gleba compatta, cellulosa, da prima bianca, poi colorata; imenio disteso nelle cellule della gleba e formato da basidii clavati o cilindrici, che generano all’apice dalle 2-8 spore; spore guttulate, di tinta paglierina e di forma ellittico-allungata.

Rhizopogon rubescens Tul. — Tav. CXII f. l.

Ital. Trifola falsa. Volg. Panedei, Panediei (Val di Non). Ted. Röthliche falsche Trüffel.

Ha forma ovale o gloliosa. circoscritta da una coideccia (peridio) tenue, di colore da prima bianco, poi giallastro, con tinta qua e là