I funghi mangerecci e velenosi dell'Europa media/Parte speciale/Descrizione delle specie/Poliporacee/Polyporus/Polyporus confluens

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Polyporus confluens

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Polyporus confluens (Alb. et Schw.) Fr. — Tav. XCVI.

Ital. Griffone, Poliporo confluente. Volg. Fongo del pan. Franc. Polypore groupè. Ted. Semmelpilz.

Cresce sempre a cespi; da un ceppo comune si sviluppano i gambi deformi, corti e bianchi che portano i cappelli di varia forma e dimensione, per lo più a ventaglio o irregolari, sovrapposti sovente l’uno all’altro a embrice. I cappelli sono glabri, coll’epidermide in età screpolata in areole poligonali, del colore di pane cotto; i tubetti corti, decorrenti sui gambi, bianchi, con orifizii del medesimo colore, da prima rotondi e piccoli, poi, a fungo bene sviluppato, larghi fino a due millimetri e mezzo, con margine frangiato; carne compatta, bianca, immutabile, di nessun odore speciale e sapore un po’ amarognolo; basidii clavati, 12-15 × 4-5 μ.; spore bianche, con nucleo oleoso, quasi globose, 4 × 3 μ.

Cresce a grandi famiglie, sempre cespitoso, nelle selve di conifere a mezza montagna dal luglio all’ottobre.

Il Griffone è fungo mangereccio di qualità molto ordinaria per il sapore amaro che non perde neppure colla cottura e per la carne che diventa nel fungo bene sviluppato un po’ tenace. Se però si raccolgono esemplari giovani e si leva l’epidermide del [p. 111 modifica] cappello, riesce abbastanza gustoso. Conviene tuttavia farne uso con moderazione, giacchè se si mangia in quantità agisce come un potente drastico. Spiegazione delle figure: a Cespo di funghi b Fungo sezionato verticalmente, c Basidii. d Spore.