Il Cristianesimo felice nelle missioni de' padri della Compagnia di Gesù nel Paraguai/Parte I/Capitolo XVI
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CAPITOLO XVI.
Del Governo Ecclesiastico di quelle Riduzioni.
lontananza; Some ancora per. facilitare la cori-1 verfion de gl’ Infedeli, e la confermazione de i già con Ver tiri-. Il Pastorale zelo di .que’ Vefcovi li muòve poi qualche volta a vifitàr que.fté*fto-’ polazioni, sì per conofcere lè lor.pecorelle divi-' ila, come per eflère cònofeiuti da effe, • e-mafli- mamente per toiniftrar loro il Sacramento delta' Crefima.'Tali vilite fi poffono• Chiamar piutto- fio Miflìòni fimili a quelle' de gli A portoli ; giacché non folo non ne ricavano per sé emolumento alcuno per la povertà de* Popoli , ma in un fot giro di vifita qualche Vefcovo vi rimette l'entrata di tutto un Anno , come fuccé- de a quello di Buenos Ayres, che non Jia più di tre mila pezze di rendita ; laddove l’Arcive- fcovo della Piata , di cui egli, é Suffraganeo , ne• avrà ben feffanta mila. Dee dunque il Vefcovo di Buenos Ayres, allorché vuole portarli alla vifita, far quante pròvvifioni portano ballare per sé, e per tutto il fuo feguiito, pel viaggio di circa fecento cinquanta miglia , che ordinariamente 'fi contano da Buenos Ayres alle prime Riduzioni dell’ Uraguai ; perché nel viag- Eo non (blamente non s’incontra Terra o Vil- ggio alcuno in cui provveder fi poffa del bi- fognevole, ma né pure un miferabit albergo da ricoverarvifi la notte; e-però fa di meftieri fer- virfi di tende e baracche . Dall’ eflère appunto tutto quel paéfe, avanti di giugnere alle Riduzioni, incolto , o montuofo, fi può di qui inferire, qual deggia- eflère lo zèlo di que’ buoni Pa- ftoriper efporfi a tanti inconfqdi e patiménti a; benefizio!' delle lor pecorelle, le' quali per altro’ tengono per una delle maggióri lofr fortune' e confo! azioni il'potere in vira ricevete e ih irate' il facro loro Pallore. Certamente » fatte-Vifite Parte I. I no* non sogliono farsi se non di rado, e dopo il corso di molti anni. Perciò con suppliche gl’invitano, e qualor' odono che saranno esaudite le lor preghiere, gli preparano, ogni, maggior possibile accoglimento. Cioè fi offefifcono *.gara perfer- vìrlo nel Camniino /alcuni. per , i/barattare, o feqdér mc;fi'difàftrofé fe ftradq ; ffitri per fervirgli dì guida feijéme è di,frotta .contro» i pericoli dp’ malandrini 'e delle fiefe ; od altri pfer, tener preparate ne’, luoghi più «teléró proy.uitioot. e rfofréfchi.. Ed affinchè gì'indiani per là rozzezza lor9 non manchino al proprie*, dovere,.fi -af- fegnanò Corréttori 4 od.aferj Principali di maggior fefeifip lor, condotta ; ed oitte . a ciò uno' Ò. pip Miffionarj. intervenendovi friggono tutto il viàggio , in marnerà _ che PQd manchi mai, per' quanto J^pofijhiJe in que’paefi, Uco- '•modci .e fervigio convpo.ieote al loro. Paftoré. . àjlcppg. miglia poi ì Rrinfe . che arrivi il Pre* lató.a-.quaifivogiù' délfe Riduzioni, fi dà principiò.a i fegqalt d’ allegrezza-, che ognuno mo- ftra per la di lui venuta, Il folito è, che gli e.idbnò incóntro due CpmEàsnie dèlia milizia a cavallo, fe qpàli al comparirò del,Prelato cominciano a fye»ttofer:feAàf1iui«1'ei a. caracollar co i cavagli ,éa dar tutte fe moftré d’allegrezza mi- lìqaye fecondo /a loroUfanza. Avvicinandoli poi sfi balzano tutti d§. cavallo , e. polli fi gì-, j noqdhroui.gii bftcjàife^ siv^rentemeofe la m3®» • Ricevuta fe di Idi hàifediàioóe., rimontano elfi a cpyallo, e diyifi 'hi due. afe. ih vanno, fempre afcotppagggndov ,tjjg .ùiiglìa. in circa lungi, dal* là Riduzione fe gii pfefen.tano davanti il Regio Correttore, i Tribunali della Gitlftizia , i Càci- qui, i Capitan, e Principali; e dietrod’effivie- aq A P, Superiore de' Miffionarj con quanti Pa-, drì / / t E L Par A: CU Ai:’. IJf ìlei hanno potuto concorrere dalle lor Parrochlé; ì quali dato il beta venuto A Vefcovo, raccolgono colla medefitnà riverenza dé i primi ;*Ri- truoyaadofi poi alla, vitta della Riduzione la fanteria diVifa nellé'fùeCompagniè, ognuna colle proprie tnfégne militari, afmi, è tamburi; acclàméndò tutti alla venuta del Prelato, à'fuo- no di Pifferi e di Clarrne ( che fono ùria fpecie di Tromba ) gli danno a cdnofceré ia lóro alfe- grezza; e .lo. fteffo fa il rumore tettivo delle caropane : 'fcntrató il Prelato nella CHiéfa,. truo- và "quivi «andate tutte lé Donne, afte quali mai' non fi permette di òfcire msfcolate con gli Uomini ine piire in uri.' dì di tanta allegrezza Quale. poi fia la lor divozione al primo vederlo ; è quale la riverenza e venerazione , noti fi può agevolmente (piegare ; perché tutli fanno di onorare nella pedona di Im il ftipremo Paftor delle anime. noftre. Data loro la benedizione Pallori - le, che ricevono colle mani giunte, ecollàfrOrc- te per terza, fi porta il Vefcovo atto, feabetto preparatogli avanci- 1’ Altare maggiore * dovè mentre fi trrittiéné ip ginocchio, vien cantato il Teàtum cqIL’organo, e colla maggior folcimità : Ciò fatto i Padri co i primi del ,Popolo Conducono Monsignore allHalloggiament© ; ed accomodano tutti gii aferi- del fuo feguito---ne* luoghi già preparati, proCcurando di affittere e fervire a tutti; in guifa che nulla manchi loto di quello; che può fommiitiftrare il paefe. / Ne’gtorpi, che fi trattiene il Prelato allaVi- fita-, enet-ion ferire la Credula a chiunque qcj corre,non'lafda quel Popolo di far '.quante di- moftrazioni di giubilo é loro permeffo. Vedono fi allora tutte Te ftrade e la piazza ridotte come giardini, sì per gli fiori, e per 1* erbe odorifare fparfe nel fuolo, e si per gli Archi trionfali , che innalzano lavorati con rami d’- gl beri ìng^nofamerite intrecciati, da' quali pendono le frutta, che dà il paefé, ficcóme s’ è già detto di fopra .Quefta è la magnificenza de’loro: ap- erati, fomigliante a quella, che talvolta inforni occafioni- fogliono fare i poveri PP. Cap- pucini fifa noi, e che non lafcia d’ eflère dtlet- te'voliffima, '• anzi ' mirabile fra. que ’ buoni Indiani. Certamente far di pià non potrebboao, le aveflero da accogliere lo fletto fommó ■ Pontefice. Più. eh# certo è ancóra /che i quanti Vefcor vi han vifltate quelle Riduzioni , al. trovar’ ivi tanta regolatezza ne’coftutiii /tal'divozione nelle l’acre funzioni, e sì pronta ubbidiènza e rispetto a i lor Curati, piangendo teneramente per la confolazion / che ne provavano , non celiavano di benedire e ringraziar Dio, la cui Grazia avea potuto trasformare iti manfueti agnellini coloro,.che poco prima viveano da fiere indomite, pafcéndófi al pari d’effe di carne umana. Nè lì dee tralafciare, che più'de gli altri fan- premura i PP. della Compagnia di Gesù:, a’quai foli fono appoggiate quelle Miflioni, per impetrare la Vinta de’ Vefcovi, acciocché etti Prelati chiarifcàno co’ propri occhi l’infuffiftenza delle dicerie e calunnie, che taluno fparge di loro, e-delle quali parleremo più abbatto . In fatti niun d’effl* Prelati è flato colà , che non abbia poi fatte onorevoli teftimbnianze in fiirore d* etti Religfofi in qualunque occafione ; che loro fi prefentatte-j e mattìmamente nelle Ldtterefcrit- te a i -Sommi Pontefici , è alle Maeftà Cattoliche. ;V c •