Il Ministro e la ballerina

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Massimo d'Azeglio

XIX secolo poesie letteratura Il Ministro e la ballerina Intestazione 25 giugno 2009 75% poesie

 
Signora Amalia,
Noi siamo in scena;
Io fo il Ministro,
Lei la Sirena:
5Sirena, intendasi,
Perché ci bea;
Ma non di quelle
Dell'Odissea.
Abbiamo un pubblico
10Da contentare,
Che spesso spesso
Fa disperare.
Abbiamo dispute
Coll'impresario,
15Abbiam bisticci
Dietro il sipario.
Ci tocca ridere
Senza allegrezza,
Mostrar di piangere
20Senza tristezza:
Vivere in maschera.
Vivere in scena,
Sia da Ministro
Sia da Sirena.
25Gli è un brutto vivere,
Gli è un magro affare;
Signora Amalia,
Che gliene pare?
Per lei ch'è giovane,
30Che balla bene,
Che al sol vederla
Là sulle scene,
I Brava fioccano
Da tutti i lati,
35Si fanno applausi
Da disperati;
Per lei che sentesi,
Sera e mattina,
Dir, come è amabile!
40Quant'è carina!
Via, concediamolo,
In molti sensi,
Se vi son spine
Vi son compensi.
45Ma a me non dicono
Che son bellino,
O al piú diranno:
È un bel codino.
E quando è Recita
50Al Parlamento,
Quand'entro in scena,
Non sempre sento
Quell'equilibrio
Che pur vorrei,
55E che sí bene
Sa serbar lei.
E se mai sdrucciolo,
Misericordia!
Comincia il verso
60Della Concordia:
Cose, verissimo,
Che non fan male;
Ma seccature
Senza l'uguale.
65Via, concediamolo,
Signora Amalia.
Fare il Ministro
Oggi in Italia
È la men facile,
70La meno amena,
Fra le maniere
Di stare in scena.
Ma consoliamoci
Che alfine, il giuoco,
75Se è poco bello,
Dura anche poco.